Il 30 ottobre una delegazione del Sindacato del BANCO DI SARDEGNA, della BANCA DI SASSARI, di BIPIESSE RISCOSSIONI, di NUMERA e della SARDALEASING ha incontrato – come previsto da tempo – il vertice
della Sub–Holding per avere un aggiornamento relativo allo stato di attuazione
del così detto piano di risanamento illustrato in linea di massima alle OO.SS.
poco meno di un anno fa.
Pur considerando necessaria
una più complessiva ed approfondita riflessione relativa all’esito del
confronto, non possiamo esimerci da manifestare sin d’ora la profonda delusione
per la genericità delle informazioni forniteci e la grave preoccupazione per il
ritardo con il quale procede la predisposizione e l’attuazione dei progetti
operativi necessari al compimento del piano di risanamento.
La preoccupazione è
destinata ad aumentare se si considerano i primi segnali di abbandono di quella
caratteristica di Gruppo Federale che – secondo gli impegni assunti con la
Fondazione, con le Istituzioni e con l’opinione pubblica isolana – avrebbe
dovuto improntare le strategie del GRUPPO
BPER.
Tale caratteristica avrebbe
permesso, ed è ancora in grado di favorire, le necessarie sinergie di gruppo
e la valorizzazione di tutte le aziende
del Gruppo, evitando che le attività ad alto valore aggiunto siano accentrate
presso la Capo Gruppo a scapito delle Aziende che lo compongono.
In questo quadro si
inserisce la decisione assunta di trasferire tutto il comparto informatico
della sub holding (operazione che potrebbe coinvolgere, oltre al CED del Banco,
anche i Servizi Accentrati e l’Organizzazione del Banco e della Banca di
Sassari, Numera, Krene ed altre aziende dell’indotto con il possibile
coinvolgimento di 400 famiglie) accompagnata da una generica assicurazione
circa la volontà del Banco di costituire in Sardegna un “importante polo
informatico”, di cui però non si è grado di conoscere la natura, i compiti, e
le funzioni.
Ci è stato comunicato
altresì che alla BIPIESSE RISCOSSIONI è stato richiesto un
“Progetto Industriale” che tenga conto del mutato quadro normativo del settore
ed individui nuovi spazi di mercato
(recupero crediti, fiscalità locale, servizi agli Enti Locali etc.) che
permettano all’Azienda di superare indenne la scadenza del 2004, quando
andranno a scadere le concessioni governative.
Per la SARDALEASING, sembra inspiegabilmente abbandonata l’idea di
attribuirle il ruolo di società prodotto di tutto il GRUPPO BPER, visto che è in
avanzato stadio di realizzazione un’ipotesi minimalista in forza della quale il
prodotto Leasing entrerebbe a far parte dei prodotti finanziari offerti nella
Rete Banco di Sardegna, con l’abbandono della rete ed il distacco degli addetti
commerciali presso la Sub-Holding.
Per la BANCA DI SASSARI viene confermata la “mission” attribuita un
anno fa (monetica, credito al consumo, mutui a lungo termine), ma,
contrariamente a quanto annunciato a dicembre scorso, viene conservata la
natura di banca tradizionale, limitatamente al retail.
NUMERA sarebbe, invece, destinata ad avere una funzione di
società di servizi non solo per la Banca di Sassari e per il Banco (monetica),
ma anche per l’intero Gruppo BPER per il quale potrebbe, ad esempio, essere
incaricata di gestire i POS (20 mila contro gli attuali tremila), ma a
condizione che riesca ad offrire tali
servizi a condizioni concorrenziali sul mercato.
In sintesi possiamo
affermare che, nel corso del citato incontro con la Dirigenza del Banco non
sono state riscontrate sostanziali novità; pare, al contrario, che il vertice
dell’Istituto di Viale Umberto sconti ancora un grave ritardo di analisi sia
dei presupposti che delle conseguenze dell’annunciato piano di risanamento.
Basti pensare, per esempio,
alla situazione del comparto informatico per il quale – come dicevamo – è stato
deciso di realizzare un unico centro ed in quella direzione si lavora
alacremente, mentre nulla si sa (“nessuno è in grado di saperlo in questo
momento” afferma il Presidente nel corso dell’incontro) e nulla si fa in ordine
alla realizzazione del “importante polo informatico”.
In questa situazione servono
a poco anche i solenni impegni personali dei dirigenti circa la conservazione
dei livelli occupativi e professionali, in quanto, seppur apprezzabili,
rischiano di essere smentiti dai fatti se non si individuano urgentemente
natura, compiti e funzioni di quel polo.
Ma la carenza di analisi si
evidenzia per tutte le società controllate dalla sub holding come dimostra
anche il fatto che non è ancora chiaro
come saranno individuate le risorse per gli investimenti inerenti la “mission”
della BANCA DI SASSARI, quali tempi
siano necessari per definire il processo di trasformazione, quali ricadute tale
trasformazione abbia sui livelli occupativi.
Lo stesso dicasi per la BIPIESSE RISCOSSIONI, per la quale la Dirigenza del Banco non è stata
nemmeno in grado di confermare se affiderà o meno il recupero di tutti i
crediti del Banco e della Banca di Sassari senza limitazioni di importo,
contrariamente a quanto avviene sin ora.
Analogo discorso va fatto per la SARDALEASING che è riuscita a
sopravvivere dignitosamente nonostante tutta una serie di handicap concomitanti
(mercato sempre più agguerrito, perdita civilistica di 28/Mld su un’operazione
speculativa di finanziamento in valuta, gestita dall’Area Finanza della
Sub-Holding).
Non sfugge, pertanto, che la
situazione è grave, complicata ed articolata e che il compito del Sindacato è
difficile e dovrà concretizzarsi – per essere efficace - in diverse direzioni.
Compito dei Coordinamenti aziendali sarà quello di
incalzare il management delle proprie aziende in modo da sollecitare
l’attuazione dei piani operativi specifici ed assumere il maggior numero di
informazioni necessarie per comprendere il processo nel suo insieme per avere
tutti gli strumenti necessari per suggerire soluzioni alternative percorribili
e governare le ricadute sulle condizioni del personale.
Contemporaneamente, pur non
tralasciando di curare le vertenze aziendali in corso, dovranno impegnarsi per
aprire un tavolo di confronto a livello di sub holding finalizzato a concludere
accordi in tema di distacchi, mobilità etc. per evitare che tali questioni
continuino ad essere governate unilateralmente dalle aziende.
Il Sindacato Regionale sarà invece impegnato ad intrecciare rapporti con la Fondazione e le Istituzioni locali, finalizzati a richiamare la loro attenzione ed a sollecitare il loro impegno per porre in essere tutte le misure necessarie a non disperdere lo straordinario patrimonio di risorse rappresentato dal Banco e da tutte le aziende dallo stesso partecipate.
In questo senso va letta
l’assemblea dei lavoratori delle Direzioni Generali di BANCO DI SARDEGNA, BANCA DI
SASSARI, BIPIESSE, SARDALEASING e NUMERA
tenutasi Sassari il 31 ottobre, che ha visto la fattiva partecipazione, oltre
che di tutti i Sindacati Regionali di categoria, delle Confederazioni di CGIL
CISL e UIL e di numerosi amministratori locali ed esponenti politici.
Infine il Sindacato del
Banco è impegnato – insieme a quello di tutte le altre aziende del GRUPPO BPER - nel ricercare un
confronto con la Capo Gruppo, finalizzato alla illustrazione del Piano
Industriale, diventato ormai indispensabile, visto il numero di società che lo
compongono ed i numerosi processi di trasformazione in corso che le coinvolgono
tutte.
Nel frattempo le Segreterie di Coordinamento del
Banco di Sardegna, a sostegno della
vertenza, hanno già proclamato lo sciopero dei lavoratori del CED per il giorno 11 novembre, a cui
seguirà quello di tutti i lavoratori del Banco di Sardegna programmato per il
prossimo 2 dicembre.
Qualora la situazione di
immobilismo e di incertezza dovesse perdurare a lungo si renderà necessario
promuovere ulteriori iniziative che saranno individuate e concordate con i lavoratori
nel corso delle assemblee che intendiamo promuovere in tutte le aziende.
Sassari, 12 novembre 2002