Oggetto:
rinvio attivi del 12.09.2002
L’incontro con il C.E.O. Dr.
Passera avuto in data odierna si è basato su alcune considerazioni di ordine generale
inerenti l’andamento societario. Ci sono state consegnate alcune copie del
nuovo Piano Aziendale, che cerca di giustificare la necessità di un taglio dei
costi del personale di € 500 milioni.
Al fine di effettuare una verifica
approfondita, provvederemo immediatamente a coinvolgere un esperto esterno per poter quindi
organizzare rapidamente un incontro con il suo qualificato contributo.
Pur consapevoli dei problemi
posti da questo rinvio, lo riteniamo comunque necessario stante l’insufficienza delle informazioni
forniteci.
Un cordiale saluto.
La Segreteria
10 settembre 2002
QUARTO PIANO
INDUSTRIALE...NUOVA INVERSIONE DI ROTTA
……MA NON POSSONO PAGARE
SEMPRE I SOLITI!
Il C.E.O. di
IntesaBci, Corrado Passera, ha convocato le OO.SS. per presentare il Piano di
Impresa 2003-2005. L’incontro non si è svolto secondo le aspettative in quanto
non è stato possibile aprire immediatamente un dibattito per chiarire i tanti
lati oscuri del Piano. Questa necessaria analisi tecnica e politica è stata
quindi rinviata ad un prossimo incontro. Nel frattempo la nostra Organizzazione
Sindacale si è attivata per approfondire tale Piano con il supporto di analisti esterni di fiducia. Sono stati confermati
gli interventi più volte annunciati anche a mezzo stampa, pertanto non ci
soffermiamo, in questo comunicato, su quanto ormai dovrebbe essere patrimonio
comune. Solo dopo aver esaminato il nuovo Piano dal punto di vista tecnico ed
aver consultato le nostre Strutture Aziendali e Nazionali, potremo esprimere
una valutazione più approfondita. Ci sembrano invece opportune alcune immediate
considerazioni. Da parte Aziendale la presentazione è stata chiara ed
ottimista; sono stati sottolineati i precedenti errori (tanti), gli sprechi
(ancora di più) e che da ora tutto cambierà, a cominciare dal nome. Il loro
motto è stato: è ora di finirla con gli “scarica barile”, da ora in poi ognuno
risponderà per quello che farà! La struttura pare semplificata ed abbiamo colto
l’impegno a migliorare la qualità del credito. Persino il Piano è stato redatto
in modo ampio e con linguaggio “più comprensibile”. Purtroppo non sono per
nulla chiari gli interventi strutturali in esso contenuti; sono soltanto
ipotizzate le politiche conseguenti (alcune delle quali già parzialmente
adottate), quali: chiusura di circa 150 sportelli in sovrapposizione, scambi di
circa 100 sportelli nell’ambito del Gruppo, razionalizzazione delle attività di
trading e degli immobili, probabile creazione di una nuova Società di Merchant
Banking concorrente di Mediobanca, oltre all’uscita dall’America Latina (i cui
costi saranno accantonati nell’esercizio 2002) ed all’alleanza con Generali e
Lazard.
E’ però chiaro
ed inequivocabile il pesante ed insostenibile taglio ai costi del personale che
la controparte si è data per obiettivo: 500 milioni di Euro!
Non si
possono quantificare le eventuali
eccedenze di personale solo come riduzione di costo, ma devono essere
opportunamente verificate. Ci sembra riduttivo identificare l’attivazione del
cosiddetto “Fondo esuberi” come il principale strumento di rilancio
dell’Azienda. Come tutti gli strumenti contrattuali, non ne escludiamo
aprioristicamente l’utilizzo, ma un’attivazione indiscriminata potrebbe comportare
eccessivi sacrifici in termini di mobilità sia professionale che
territoriale.
Esplicitare
chiaramente che il mantenimento dei livelli occupazionali dipende in maniera
decisiva dalla redditività aziendale ci sembra alquanto pericoloso, soprattutto
se si intende porre al centro della ristrutturazione la risorsa umana come
valore.
I nostri
colleghi attendono da troppo tempo il
Contratto Integrativo Aziendale. Vivono quotidianamente in situazioni al limite del
paradossale, sia in termine di ritmi che di carichi di lavoro. Stanno tuttora
sopportando le ricadute delle fusioni, sia dal punto di vista economico che
normativo. Ogni responsabile crea ed inventa le regole in maniera del tutto
funzionale alle proprie esigenze, penalizzando alcuni lavoratori e
privilegiandone altri.
Non possiamo
permettere ulteriori penalizzazioni!
Dobbiamo salvaguardare i diritti di tutti i lavoratori, che saranno
chiamati a profondere un ulteriore impegno per “invertire la tendenza” che,
loro malgrado, l’azienda ha assunto negli ultimi anni.
Pur
riconoscendo l’importanza del piano formativo proposto e condividendo la
necessità di un sistema incentivante concordato
e diverso dall’attuale, riteniamo che il successo di questa nuova
ristrutturazione dipenderà anche dalla certezza di regole e
garanzie!
Segreteria
Coordinamento Gruppo IntesaBci