Rettangolo arrotondato:  Segreteria di coordinamento
 Banca Intesabci e Gruppo  IntesaBci
 


Tel 02-89012885  fax 02-89012948

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Oggetto: rinvio attivi del 12.09.2002

 

 

 

L’incontro con il C.E.O. Dr. Passera avuto in data odierna si è basato su alcune considerazioni di ordine generale inerenti l’andamento societario. Ci sono state consegnate alcune copie del nuovo Piano Aziendale, che cerca di giustificare la necessità di un taglio dei costi del personale di € 500 milioni.

 

            Al fine di effettuare una verifica approfondita, provvederemo immediatamente a coinvolgere  un esperto esterno per poter quindi organizzare rapidamente un incontro con il suo qualificato contributo.

 

Pur consapevoli dei problemi posti da questo rinvio, lo riteniamo comunque necessario  stante l’insufficienza delle informazioni forniteci.

 

 

Un cordiale saluto.

 

 

 

La Segreteria

 

 

10 settembre 2002

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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QUARTO PIANO INDUSTRIALE...NUOVA INVERSIONE DI ROTTA

……MA NON POSSONO PAGARE SEMPRE I SOLITI!

 

Il C.E.O. di IntesaBci, Corrado Passera, ha convocato le OO.SS. per presentare il Piano di Impresa 2003-2005. L’incontro non si è svolto secondo le aspettative in quanto non è stato possibile aprire immediatamente un dibattito per chiarire i tanti lati oscuri del Piano. Questa necessaria analisi tecnica e politica è stata quindi rinviata ad un prossimo incontro. Nel frattempo la nostra Organizzazione Sindacale si è attivata per approfondire tale Piano con il supporto di analisti esterni di fiducia. Sono stati confermati gli interventi più volte annunciati anche a mezzo stampa, pertanto non ci soffermiamo, in questo comunicato, su quanto ormai dovrebbe essere patrimonio comune. Solo dopo aver esaminato il nuovo Piano dal punto di vista tecnico ed aver consultato le nostre Strutture Aziendali e Nazionali, potremo esprimere una valutazione più approfondita. Ci sembrano invece opportune alcune immediate considerazioni. Da parte Aziendale la presentazione è stata chiara ed ottimista; sono stati sottolineati i precedenti errori (tanti), gli sprechi (ancora di più) e che da ora tutto cambierà, a cominciare dal nome. Il loro motto è stato: è ora di finirla con gli “scarica barile”, da ora in poi ognuno risponderà per quello che farà! La struttura pare semplificata ed abbiamo colto l’impegno a migliorare la qualità del credito. Persino il Piano è stato redatto in modo ampio e con linguaggio “più comprensibile”. Purtroppo non sono per nulla chiari gli interventi strutturali in esso contenuti; sono soltanto ipotizzate le politiche conseguenti (alcune delle quali già parzialmente adottate), quali: chiusura di circa 150 sportelli in sovrapposizione, scambi di circa 100 sportelli nell’ambito del Gruppo, razionalizzazione delle attività di trading e degli immobili, probabile creazione di una nuova Società di Merchant Banking concorrente di Mediobanca, oltre all’uscita dall’America Latina (i cui costi saranno accantonati nell’esercizio 2002) ed all’alleanza con Generali e Lazard.

E’ però chiaro ed inequivocabile il pesante ed insostenibile taglio ai costi del personale che la controparte si è data per obiettivo: 500 milioni di Euro!

Non si possono  quantificare le eventuali eccedenze di personale solo come riduzione di costo, ma devono essere opportunamente verificate. Ci sembra riduttivo identificare l’attivazione del cosiddetto “Fondo esuberi” come il principale strumento di rilancio dell’Azienda. Come tutti gli strumenti contrattuali, non ne escludiamo aprioristicamente l’utilizzo, ma un’attivazione indiscriminata potrebbe comportare eccessivi sacrifici in termini di mobilità sia professionale che territoriale. 

Esplicitare chiaramente che il mantenimento dei livelli occupazionali dipende in maniera decisiva dalla redditività aziendale ci sembra alquanto pericoloso, soprattutto se si intende porre al centro della ristrutturazione la risorsa umana come valore.

I nostri colleghi attendono da troppo tempo  il Contratto Integrativo Aziendale. Vivono quotidianamente in situazioni al limite del paradossale, sia in termine di ritmi che di carichi di lavoro. Stanno tuttora sopportando le ricadute delle fusioni, sia dal punto di vista economico che normativo. Ogni responsabile crea ed inventa le regole in maniera del tutto funzionale alle proprie esigenze, penalizzando alcuni lavoratori e privilegiandone altri.

Non possiamo permettere ulteriori penalizzazioni!

Dobbiamo salvaguardare i diritti di tutti i lavoratori, che saranno chiamati a profondere un ulteriore impegno per “invertire la tendenza” che, loro malgrado, l’azienda ha assunto negli ultimi anni.  

Pur riconoscendo l’importanza del piano formativo proposto e condividendo la necessità di un sistema incentivante concordato e diverso dall’attuale, riteniamo che il successo di questa nuova ristrutturazione dipenderà anche dalla certezza di regole e garanzie!

 

Segreteria Coordinamento Gruppo IntesaBci