APPROFONDIMENTO SUL
PIANO AZIENDALE
le preoccupazioni sono aumentate
In data odierna si è svolto un
incontro preliminare alle trattative sulle ricadute del nuovo piano aziendale 2003-2005.
La delegazione aziendale, guidata dal Dott. Micheli e dal
nuovo Capo del costituendo Servizio Relazioni del Personale, Dott. Nicolini, ha
rappresentato l’intenzione di rendere l’informazione più trasparente possibile
in considerazione della complessità e delicatezza del confronto negoziale che
si aprirà a partire dai primi giorni del prossimo ottobre.
Allo scopo,
sono stati forniti ulteriori dati per conoscere nel dettaglio le diverse
componenti dell’obiettivo aziendale di riduzione del costo del lavoro nel
triennio, estero compreso.
Da parte aziendale è emersa la volontà di ridurre “strutturalmente” il costo del
lavoro. A loro avviso, quindi, sarebbero poco efficaci soluzioni temporanee
che non incidono definitivamente sul conto economico.
L’obiettivo è
una riduzione nella parte italiana del Gruppo, in termini economici e numerici,
pari a 7800 unità nel triennio.
Sono state illustrate le iniziative da adottare per
migliorare efficienza e competitività con
recupero di risorse da distribuire nelle aree territoriali più scoperte.
Tra i provvedimenti più importanti elenchiamo: dimensionamento filiali
capogruppo Comit; liberazione personale ausiliario; sovrapposizione/chiusura
filiali; revisione front-end e back-office; nuovo modello di filiale. Per la
Divisione Corporate: riduzione sostanziale presenza all’estero. Per le
Direzioni il loro efficientamento. Conseguentemente uno dei problemi più
rilevanti sarà la mobilità territoriale.
E’ chiaro che
solo dall’attivazione di tutte le componenti del Piano, che dovrà procedere in
modo coordinato per non squilibrare la composizione quantitativa e qualitativa
degli organici, sarà possibile individuare il numero di persone che potranno
fruire del Fondo di sostegno al reddito. Al riguardo l’azienda si è dimostrata
indisponibile a subordinare tale ultimo aspetto agli indispensabili interventi
formativi per riqualificare il personale recuperato con i provvedimenti descritti. Nel corso del confronto abbiamo
rappresentato l’esigenza irrinunciabile di valorizzare i sacrifici economici e
normativi che negli ultimi anni hanno comportato una sostanziale diminuzione
del costo del lavoro.
Nessuna
apertura è stata fatta sul nuovo C.I.A. Contrariamente a quanto affermato nel
progetto, pare non interessare unificare e
motivare i lavoratori di Banca Intesa sugli obiettivi del piano
triennale. L’unica logica del nuovo management, come in passato, è verificare
la compatibilità economica delle richieste con il piano industriale; nemmeno
l’esigenza di un equo e certo inquadramento del personale viene valutata con
attenzione.
In questi giorni alcuni messaggi
aziendali hanno particolarmente allarmato i lavoratori, specie in quelle aree
che da tempo subiscono una notevole carenza d’organico ed in quelle che, a
causa di iniziative organizzative sbagliate (migration, poli estero), non hanno
ancora smaltito il notevole stress accumulato e sono al limite massimo
d’impegno profuso. Questi lavoratori, ed in particolare i loro responsabili, si
domandano come riusciranno a migliorare i ricavi per evitare gli ulteriori
tagli minacciati, continuando a lavorare in condizioni organizzative e di
mercato precarie, con carenze d’organico, prodotti scadenti e con carichi di
lavoro al limite dell’umana sopportazione?
Non
siete voi la causa degli sfaceli della banca! La banca è ben consapevole di
questo, infatti, anche la relazione alla semestrale (pag. 45), commenta
positivamente i risultati della rete:“Questo
positivo andamento non trova peraltro riscontro a livello di risultato
netto, negativamente inciso da significative rettifiche a fronte di rischi
delle esposizioni creditizie nei
confronti di alcuni importanti gruppi internazionali, la cui situazione si è
deteriorata negli ultimi mesi, e da
oneri straordinari connessi con il processo di integrazione in corso.”
La FABI considerato il difficile
momento, pur assicurando la massima attenzione e disponibilità alle
sollecitazioni aziendali, nell’esclusivo interesse dei lavoratori, richiama
tutte le strutture sindacali ad una
vigile e costante presenza negli ambienti di lavoro con lo scopo di informare e
consultare tempestivamente iscritti e lavoratori sui prossimi sviluppi della
trattativa.
La Segreteria
Milano, 19 settembre ’02