FABI � FALCRI � FEDERDIRIGENTI CREDITO - FIBA/CISL � FISAC/CGIL�UILCA

Segreterie di Coordinamento IntesaBci

AVVIO DELLA TRATTATIVA

TRA TIMORI ED INCERTEZZE

Oggi si � tenuto il previsto incontro di approfondimento sul Piano Industriale con l�Amministratore Delegato dr. Corrado Passera, durante il quale abbiamo espresso una serie di preoccupazioni e formulato alcuni quesiti necessari.

Nel rispondere alle nostre puntuali richieste, l�A.D. Passera ha ribadito la difficile situazione in cui versa il Gruppo unitamente alla necessit� di un recupero di credibilit�.

A seguito dei chiarimenti ottenuti riteniamo, fra l�altro, che per effetto dell�operazione di pulizia del bilancio siano stati caricati sui conti aziendali del 2002 una serie di oneri congiunturali che presentano un�immagine eccessivamente negativa della situazione Aziendale.

Pertanto, pur riconoscendo alcune criticit�, ribadiamo che appare eccessivamente oneroso e non sopportabile per i Dipendenti l�importo di 500 milioni di euro di riduzione del costo del lavoro.

A questo proposito, abbiamo richiesto tutti i dati disaggregati utili ad identificare la composizione anche geografica del Personale ed il reale onere del costo del Personale rispetto agli interventi da effettuare.

Il Piano presentatoci �, a nostro avviso, ancora incompleto e non definito specialmente per quanto riguarda l�incremento dei ricavi previsti che risultano pertanto aleatori. E�, per�, preciso nell�individuare gli interventi sul fronte della riduzione dei costi e, tra questi, quello del lavoro anche attraverso pesanti e preoccupanti ricadute sui livelli occupazionali.

Riteniamo pertanto inaccettabile e improponibile l�automatismo ipotizzato dall�Azienda che, a fronte di un minore incremento dei ricavi, farebbe ricorso ad una maggiore riduzione dei costi facendo sempre pi� ricadere sulle lavoratrici e sui lavoratori le conseguenze delle incapacit� manageriali.

Rispetto all�affermazione dell�A.D. Corrado Passera di �considerare centrale soltanto il Contratto nazionale di lavoro� riteniamo che, accanto allo stesso, il Contratto Integrativo Aziendale sia il vero strumento per realizzare l�obiettivo aziendale �di ricondurre i diversi modelli culturali oggi presenti nel gruppo ad un modello culturale di riferimento unico�.

Riteniamo, altres�, che il sistema incentivante evidenziato nello stesso Piano non rappresenti un collante per la valorizzazione delle donne e degli uomini che lavorano in questa Azienda, mentre �l�individuazione e la valorizzazione dei cosiddetti talenti� oltre ad essere in stridente contrasto con i ventilati tagli occupazionali, pu� mettere in sordina la parit� sostanziale se non si costruiscono sistemi di valutazione e selezione improntati alle pari opportunit� di formazione e di crescita professionale.

Con riferimento, poi, ad una serie di chiarimenti da noi richiesti (su ISS, IGC, Esattorie, Banche del Gruppo), abbiamo ottenuto risposte non esaustive. L�argomento sar� da noi ripreso e la trattativa che si aprir� dovr� fare chiarezza in merito a queste importanti realt� del Gruppo, sui diversi progetti (ISS) ed alcune determinazioni (IGC) che il Piano enuclea.

La lacunosit� del Piano Industriale sotto molti dei suoi aspetti ci permette, altres�, di esprimere una serie dipreoccupazioni sulla sua stessa strategia complessiva. In particolare, anteporre la questione della riduzione dei costi - con la prevedibile riduzione degli organici anche nella Rete � all�operativit� delle unit� produttive, contrasta seriamente con l�esigenza di assicurare un miglior servizio alla clientela e di riconquistare quote di mercato.

Le scriventi OO.SS., nel riaffermare l�esigenza di regole certe ed uniformi per le lavoratrici ed i lavoratori del Gruppo, ribadiscono:

-       la centralit� ed il valore dell�Accordo di fusione del 13/4/2001 in tutte le sue parti, nonch� le previsioni (accordo 24/01/2001) circa l�accesso volontario al �Fondo Esuberi�;

-       la necessit� di avviare in tempi rapidi la contrattazione del C.I.A., cos� come concordato con l�Azienda in occasione della verifica di conformit� della relativa piattaforma approvata dalle lavoratrici e dai lavoratori di IntesaBci e presentata all�Azienda lo scorso mese di maggio.

Nel ricordare i prossimi appuntamenti (2/10 avvio formale della procedura sulla negoziazione delle ricadute derivanti dal Piano Industriale; 7/10 Intersindacale; 8/10 primo incontro con la Banca) non mancheremo di informare costantemente le colleghe e i colleghi sull�evoluzione della trattativa anche attraverso momenti assembleari.

Alleghiamo inoltre i dati che l�Azienda ci ha fornito sui potenziali fruitori del Fondo esuberi.

 

Milano, 26.9.2002