RACCOLTA DELLE INFORMATIVE, PROPOSTE ED ACCORDI
DAL 23 AL 27 SETTEMBRE 2002
Foglio ad uso
esclusivo dei quadri sindacali utile per informare e confrontarsi con i
lavoratori e le lavoratrici sui temi in discussione.
25 settembre 2002
INCONTRO IN NEXTRA SUL
SISTEMA DI VALUTAZIONE ED INCENTIVANTE
L’incontro
svoltosi è stato per ora inconcludente. L’Azienda ci ha comunicato che, per
motivi non dipendenti alla propria volontà, la struttura organizzativa si è
modificata in modo tale da non poter confermare gli obiettivi precedentemente
assegnati. Pertanto per l’anno in corso, confermano il sistema di valutazione
già divulgato ai colleghi, ma lo stesso non sarà legato a quello incentivante.
Anche in considerazione del fatto che i cambiamenti annunciati hanno coinvolto
soltanto il 25% di tutto il personale, la proposta di discutere un sistema
incentivante soltanto a partire dall’anno 2003 (da erogarsi nel 2004) e
lasciare che l’anno 2002 sia nuovamente a discrezione aziendale non ci ha
trovati assolutamente d’accordo. Per questo ci siamo resi disponibili a discutere
un sistema incentivante equo da erogare il prossimo anno, alternativo a quello
precedente a loro avviso inattuabile. La controparte, pur esprimendo da subito
alcune perplessità, si è riservata di risponderci nel prossimo incontro.
26 settembre 2002
INCONTRO CON IL C.E.O.
Dr. Passera
Si
è svolto in mattinata il previsto incontro con il C.E.O. Dr. Corrado Passera.
Tale incontro era finalizzato ad un approfondimento del Piano Aziendale
consegnatoci nella riunione precedente. L’incontro si è aperto con una
dichiarazione unitaria di protesta rispetto alle informazioni fornite al
secondo tavolo, apparentemente, molto più dettagliate e per certi versi opposte
(vedisi gli esempi di riduzione del costo del lavoro riportati sull’ultimo
volantino del Sinfub). Il dr. Micheli si è dichiarato “stupito” in quanto a
tutte le sigle sindacali è stata fornita la stessa documentazione. Ci ha poi
comunicato che gli interventi contenuti in quel volantino sono soltanto degli
esempi “di fantasia” citati da quella sigla e che i reali strumenti si vedranno
con l’apertura delle procedure. Sono poi state formulate alcune domande al Dr.
Passera, delle quali elenchiamo di seguito le risposte, con la premessa che,
purtroppo, le stesse non hanno apportato novità sostanziali e spesso non ci
hanno convinto:
-
per
quanto riguarda il CIA, pur riconoscendone anche il valore culturale legato
alla creazione di un’identità ed un senso di appartenenza, ritiene che la
situazione sia grave al punto tale che non ci sia spazio per la contrattazione
dello stesso. Concorda sul fatto che il Piano Aziendale debba essere condiviso
con i lavoratori e le lavoratrici, ma anche che i tagli al costo del lavoro
siano una parte di detto Piano. Considera poi questo Piano sbilanciato più sui
ricavi che non sui costi del personale in quanto gli stessi sono “soltanto” 1/6
del totale da recuperare.
-
il
Piano del Gruppo non prevede alcuna cessione di filiali al di fuori del Gruppo
stesso, ma soltanto una loro razionalizzazione con scambi e chiusure.
-
gli
strumenti attivati in IntesaBci varranno per tutto il Gruppo, salvo
specificità.
-
è
stato ribadito il mantenimento del centro informatico di proprietà, anche se
non vengono esclusi interventi di outsourcing in particolari settori di
contenuto tecnologico.
-
allo
scopo di ridurre i costi operativi stanno sensibilmente riducendo il numero dei
consulenti, che verranno utilizzati soltanto per particolari mansioni
specialistiche e per un tempo ben determinato in relazione al lancio dei nuovi
progetti, mentre non saranno utilizzati laddove esistono le competenze
all’interno dell’azienda.
-
secondo
l’A.D., gli azionisti devono comunque avere un dividendo, indispensabile per
non generare ulteriore sfiducia sul mercato.
-
la
strategia adottata nei confronti dell’estero è dettata dall’esigenza dei
clienti italiani, ed in particolare dalle piccole e medie imprese. Non occorre
un presidio stabile all’estero laddove il rapporto costi/benefici non sia
conveniente, i nostri clienti si possono aiutare anche attraverso la politica
delle alleanze con banche estere specializzate. Anche negli stati esteri sono
state accentrate alcune attività (ad es. le tesorerie) che hanno consentito una
razionalizzazione delle risorse. Nessuna attività estero su estero sarà più
finanziata in quanto rischiosa e non produttiva.
-
il
progetto di migrazione verso Sesto San Giovanni è stato cancellato in quanto
considerato non produttivo.
-
i
sacrifici richiesti ai colleghi oggi si trasformeranno in benefici domani (nel
2005) qualora saranno raggiunti gli obiettivi previsti dal Piano. Tra gli
obiettivi verrà premiato il lavoro di squadra con un adeguato sistema
incentivante (del quale però continuano a non fornirci i dati!!!!).
-
per
quanto riguarda il settore delle esattorie, dovranno portare i costi in linea
con i nuovi ricavi, quindi probabilmente saranno necessari ulteriori interventi
analoghi a quelli precedenti.
-
non
sono previste fusioni di banche federate. Nel breve periodo, per Carinord e le
aziende interessate a suo tempo, occorreranno però interventi risolutivi di una
lunga fase di incertezza.
-
le
join venture stipulate con Generali assicurazioni e con la Banca Private
porteranno soltanto benefici, così come quella con Agos Itafinco, nonostante la
suddivisione di parte dei risultati con le stesse.
-
il
sistema informatico utilizzato per Banca Affari sarà quello adottato in tutto
il Gruppo. Nessuna risposta ci è stata fornita riguardo agli addetti e, quindi,
alla sorte dei colleghi.
-
non
c’è stata risposta rispetto a cosa significa la creazione di una società per
gestire il patrimonio immobiliare.
-
nessuna
risposta è stata data rispetto al probabile utilizzo di assunzioni a tempo
determinato per compensare le fuoriuscite sulla Rete, in attesa dei colleghi
riconvertiti ed adeguatamente formati.
-
ritiene
non sostenibile l’uscita di 4.000 addetti sulla Rete entro il 2002, ma, del
resto, occorre trovare un modo per ridurre i costi della stessa entità entro la
medesima scadenza. Gli interventi indicati a pag. 86 del Piano Aziendale non
sono da considerarsi esaustivi.
A questo punto c’è da chiedersi se l’Azienda non stia
utilizzando alcune Organizzazioni Sindacali a lei vicine come strumento di
alcune loro idee, in particolare rispetto a penalizzazioni salariali, che
ufficialmente continua a negare.
Il
dr. Passera non ha fornito nessuno dei dati richiesti relativamente agli
organici e, soprattutto, agli incentivi. Ha precisato che nel corso della
trattativa ci saranno forniti tutti i dati a cui saranno tenuti ed
autorizzati a dare. Tale disponibilità ci sembra “scarsina” rispetto agli
eventi ed alle responsabilità che saremo chiamati ad affrontare.
Esprimeremo
poi un giudizio rispetto al Piano dopo l’attivo del 1 ottobre.
27 settembre 2002
INCONTRO CON IL C.E.O.
Dr. Passera
E’
ripreso il confronto con l’Azienda per dare attuazione all’unica Cassa di
Gruppo. Spetterà ad una apposita Commissione che si riunirà a partire dalla
prossima settimana definire lo Statuto,
il Regolamento con le relative prestazioni e gli altri adempimenti necessari.
L’Azienda
ha proposto un iter procedurale che verrà esaminato dalla Commissione con
l’obiettivo di ricercare soluzioni che tengano conto anche della destinazione
degli avanzi e della proposta aziendale in merito alle spese complessive.
Tra
i problemi in sospeso riveste un carattere prioritario il numero e la
diffusione nazionale delle nuove convenzioni sanitarie.