Segreterie di Coordinamento

FABI – FALCRI – FEDERDIRIGENTI – FIBA/CISL – FISAC/CGIL - UILCA

Gruppo IntesaBci

 

 

CONFRONTO O PROVOCAZIONE ?

 

In occasione dell’avvio della procedura – prevista dall’art 18 CCNL – per la negoziazione degli aspetti relativi alle ricadute sulle lavoratrici e sui lavoratori derivanti dal Piano Industriale 2003-2005, l’azienda, assieme alla lettera relativa a tale procedura, ci ha presentato la disdetta scritta, a partire dall’ 1-1-2003:

 

·        dei CIA e di tutti gli altri accordi aziendali, in qualsiasi forma intervenuti, delle ex Banche BAV, CARIPLO, COMIT e MEDIOCREDITO LOMBARDO, fatta eccezione per gli accordi relativi alla Previdenza Complementare ed all’Assistenza Sanitaria;

·        dell’Accordo di fusione del 13-4-2001 per tutte le materie ivi disciplinate, fatta sempre eccezione per quelle riguardanti la Previdenza Complementare e l’Assistenza Sanitaria. Per la parte di tale accordo relativa alla “mobilità” scadente, fra l’altro, il 31-12-2003, IntesaBci scrive di voler “rinegoziare la materia al fine di individuare soluzioni idonee a meglio soddisfare le esigenze di mobilità connesse ai progetti contenuti nel Piano d’Impresa 2003-2005”.

 

Fermo restando il nostro giudizio sull’eccessiva onerosità ed insopportabilità dei costi a carico delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo, nonché sulla necessità di una reale verifica del “dato contabile” di 7800 eccedenze di personale rispetto all’operatività della Banca, l’azienda, anziché avviare il confronto, sia pure aspro e serrato, ha operato una vera e propria provocazione, visto l’impatto politico derivante da tale sua improvvida iniziativa.

La disdetta dei citati contratti ed accordi aziendali crea poi ulteriore disagio e malcontento fra le lavoratrici ed i lavoratori, che, nelle varie Unità Produttive, stanno svolgendo, come sempre, la propria attività con serietà e senso di responsabilità.

 

Nel ribadire la loro ferma contrarietà alla disdetta, le scriventi OOSS:

 

ü      sottolineano la centralità ed il valore dell’Accordo di fusione del 13 aprile 2001, la validità dei CIA e degli Accordi in essere, nonché l’importanza della definizione del primo CIA di IntesaBci, quale vero strumento di integrazione del Personale;

ü      hanno formalizzato all’azienda, con apposita lettera, la richiesta dell’immediato ritiro del recesso dai citati Accordi aziendali, considerando tale atto la condizione indispensabile per l’avvio della negoziazione in relazione alle ricadute derivanti dal processo di ristrutturazione delle Aziende del Gruppo. In caso contrario, si attiveranno le forme di mobilitazione più opportune, come  la gravità della situazione richiede, a partire dall’avvio della procedura di legge per la proclamazione dello sciopero.

 

Nell’Intersindacale del prossimo 7 ottobre saranno unitariamente concordate le iniziative volte a far recedere l’Azienda dalla provocazione in atto, in barba alle dichiarazioni dell’Amministratore Delegato Corrado Passera di voler cercare il consenso e soluzioni condivise.

 

Milano, 2 ottobre 2002