RACCOLTA DELLE INFORMATIVE, PROPOSTE ED ACCORDI
DAL 30 settembre al 4 ottobre 2002
Foglio ad uso
esclusivo dei quadri sindacali utile per informare e confrontarsi con i
lavoratori e le lavoratrici sui temi in discussione.
01 ottobre 2002
ATTIVO NAZIONALE
DIRIGENTI SINDACALI GRUPPO INTESA
Oltre
250 Dirigenti Sindacali della FABI del Gruppo Intesa, si sono riuniti il giorno
1°ottobre a Milano, presso il Palazzo delle Stelline, per approfondire le tematiche
relative al “Fondo Esuberi” e per una prima valutazione tecnica (con la
collaborazione di un professore universitario esperto in materia) del nuovo
Piano Aziendale.
L’attivo,
organizzato grazie all’intervento della Federazione, si è aperto con il saluto
ed il ringraziamento a tutti i partecipanti del Segretario Generale Carlo
Giorgetti il quale, nel ricordare l’imminente avvio delle trattative sulle
ricadute previste dall’art. 18 del vigente CCNL (2 ottobre), ha confermato la
volontà della FABI ad avviare un confronto serio, concreto e responsabile per
affrontare realisticamente le difficoltà attuali della nostra Banca.
Presupposto fondamentale sarà quindi una
verifica precisa e puntuale sia degli organici sia degli interventi
organizzativi previsti nel Piano. Per
quanto concerne i possibili strumenti da attivare a seguito di questo primo
confronto, il Segretario Generale, a nome anche del Comitato Direttivo
Centrale, ha riaffermato con forza la validità dell’accordo sottoscritto in ABI
il 24/01/2001 che prevede l’attivazione del Fondo di sostegno del reddito su
base volontaria.
Il
Segretario Nazionale Giacomo Melfi, prendendo spunto da analoghe e precedenti
esperienze presso altri Istituti di Credito, ha quindi illustrato gli elementi
più significativi della normativa vigente relativa al “Fondo” ed ha fornito
alcune risposte ai numerosi quesiti emersi, riservandosi di approfondire, con
l’apporto dei nostri legali, quelli sui quali permangono tuttora alcune
perplessità.
Il
pomeriggio è stato dedicato allo studio del Piano Industriale da un punto di
vista tecnico, con particolare attenzione alle ricadute sul personale. Il
relatore ha, con chiarezza e semplicità, fatto luce sui molti interrogativi
emersi fornendo un poderoso documento ed ha tradotto in parole comprensibili
anche le astruse definizioni spesso usate dall’azienda. Chiarezza è stata fatta
anche sui disastrosi risultati dei Piani Industriali precedenti assolutamente
inferiori rispetto ai dati annunciati e sperati. Sono stati raffrontati i pochi
dati significativi forniti dalla Banca con quelli di altre aziende del settore,
evidenziando inoltre alcuni aspetti del Piano che potrebbero rivelarsi
incongruenti rispetto agli obiettivi annunciati.
Appare evidente, ad esempio, la
difficoltà da parte della Rete, di accrescere il fatturato della banca del 17%
con una drastica riduzione del personale assegnato alla medesima. E’, inoltre,
incerta, la nuova struttura delle filiali, che da sola dovrebbe consentire il
recupero di ben 3.000 persone, come indefiniti sono gli interventi annunciati a
tutela degli impieghi (rischi su crediti).
L’Azienda, inoltre, giustifica la
necessità di abbattere il costo del lavoro sulla base di un indice (cost /
income) più elevato rispetto a quello della maggior parte degli altri Istituti
di Credito, senza fornire gli elementi che compongono la voce costi. In realtà,
depurando questo dato dall’incidenza delle rettifiche sui crediti, considerando
soltanto il rapporto costo del personale / ricavi, il Gruppo Intesa si colloca
esattamente nella media del settore. Pertanto le INEFFICIENZE SONO DA RICERCARE
DA BEN ALTRA PARTE!
Alla
luce della complessità del Piano, appare quindi puramente strumentale
l’iniziativa aziendale di chiedere ai colleghi, tramite Intranet, un’opinione in merito allo stesso.
L’interessato
e partecipato dibattito ha infine evidenziato la necessità di un coinvolgimento
costante e capillare dei colleghi nel proseguo della vertenza, che si prospetta
particolarmente difficile e complessa.
Incontro con l’azienda – 2 ottobre 2002
AVVIO
PROCEDURE ex art. 18 CCNL.
L’azienda
ha consegnato due lettere:
·
una di recesso unilaterale dagli accordi aziendali e dai
C.I.A. delle banche fuse in IntesaBci e, fatto ancor più grave, dall’accordo di
fusione del 13 aprile 2001;
·
l’altra per l’avvio
delle procedure (ex art. 18 CCNL) in tema di ricadute sul personale derivanti
dalla riorganizzazione aziendale prevista dal Piano triennale
A
seguito di esplicita dichiarazione aziendale, è inequivocabilmente emerso che
la parziale disdetta dell’accordo 13.04.01 (sono state salvaguardate le
disposizioni in materia di assistenza e previdenza) è da riferirsi
all’ineludibile impegno sottoscritto dalle parti, all’epoca della fusione, di
utilizzare il Fondo di sostegno al reddito esclusivamente su base volontaria. “Di fatto abbiamo disdettato la parte
dell’articolo sul Fondo esuberi” è
stata la dichiarazione del Dott. Micheli.
Analoga
procedura è stata avviata in tutte le azienda del Gruppo e, per quanto riguarda
le esattorie, all’ETR.
L’Azienda,
con la disdetta dei contratti aziendali, ha compiuto un grave atto provocatorio
che è stato immediatamente contestato e respinto. Tale iniziativa aziendale,
inoltre, stupisce perché contraddice quanto il Dott. Passera aveva più volte
dichiarato in merito al reale coinvolgimento del sindacato e alla
“valorizzazione delle risorse umane”.
L’incontro
si è concluso in un clima di vera tensione ed è stato immediatamente seguito da
una intersindacale che ha prodotto il comunicato unitario già trasmesso.
Intersindacale delle Segreterie Nazionali – 4 ottobre 2002
Le
Segreterie Nazionali hanno assunto iniziative per sostenere l’operato delle
strutture aziendali in una fase
estremamente delicata. Al riguardo trasmettiamo il comunicato delle Segreterie Nazionali e la richiesta di un incontro
urgente inviata all’ A.D. Dott. Passera