FABI–FALCRI-FIBA/CISL–FISAC/CGIL–SINDIRIGENTI/CREDITO–UIL.CA/UIL

Delegazione Sindacale Aziendale di Gruppo

Banco popolare di Verona e Novara

COMUNICATO

 

 

            Si è tenuto l’incontro chiesto dalle OO. SS. agli Amministratori per discutere dei problemi che avevano portato alla sospensione delle trattative in tutto il Gruppo.

 

            In premessa il Dr. Innocenzi ha chiarito di non aver mai dichiarato che il Banco sia intenzionato a cedere gli sportelli del Sud, che il rinvio della migrazione dei 163 sportelli risponde ad esigenze sia di natura organizzativa sia fiscali e che non esiste altra motivazione a questa scelta se non quella di procedere, nel migliore dei modi, alla realizzazione del Piano Industriale che, peraltro, viene nel complesso confermato.

 

Sempre in riferimento agli sportelli del Gruppo l’Amministatore Delegato ha fornito una rassicurazione, precisando che, allo stato attuale, sono escluse ipotesi di cessione riguardanti i 400 sportelli della rete della BPN SPA e i 216 della rete CREBERG in Lombardia.

 

 Ha confermato inoltre che qualunque modifica del Piano Industriale sarà preventivamente discussa con le OO.SS. così come previsto dagli accordi sottoscritti negli scorsi mesi, riconoscendo, comunque, un difetto di comunicazione nella qualità delle informazioni fornite finora alla Delegazione di Gruppo e impegnandosi ad evitare che nel futuro si possano verificare inconvenienti del genere.

 

            Successivamente il Direttore Generale Dott. Montani ha riaffermato l’intenzione del Banco di mantenere aperto un confronto continuo con le OO.SS. come unica possibilità di permettere la piena realizzazione del Piano in modo uniforme e con i minori disagi possibili per i colleghi.

 

            Abbiamo rassegnato al Direttore Generale la preoccupazione per una presunta perdita di clientela e di quote di mercato derivante dalla condizioni praticate ai clienti.

 

            Su tale argomento il Dott. Montani ha precisato che tale fenomeno va inquadrato nelle attuali difficoltà congiunturali che interessano l’intero sistema bancario e che, comunque il nostro Gruppo sta subendo effetti negativi più limitati e contenuti rispetto ad altri Gruppi. Tale risposta non ha fugato completamente le nostre preoccupazioni e, pertanto, ci riserviamo di ritornare sulle problematiche evidenziate.

 

La Delegazione sindacale ha precisato che la motivazione che ha determinato la richiesta di incontro non risiedeva solo nell’eventuale cessione degli sportelli, (ultimo esempio di una serie di episodi che rendevano difficile la prosecuzione di un confronto complesso e delicato), ma nella necessità di rendere operative ed esigibili una serie di garanzie e regole liberamente sottoscritte dalle Parti con gli accordi dell’aprile e maggio scorsi.

 

Solo una reciproca affidabilità potrà permettere il governo dei processi di integrazione e la gestione delle ricadute degli effetti del Piano Industriale.

 

            La scelta di governare un processo tempo per tempo, atteso che su molte questioni di merito (struttura organizzativa di SGS, applicazione del modello organizzativo ed informatico dell’ex BPV agli sportelli ex BPN, armonizzazione dei trattamenti delle due aziende, ecc.) le decisioni assunte dal Banco vengono corrette e/o influenzate dai problemi che quotidianamente sorgono, necessita un livello di relazioni sindacali ben più elevato dell’attuale: su questo si gioca la credibilità dell’Azienda. Nel merito l’A.D. ha dichiarato di aver recepito la complessità del problema impegnandosi ad affrontarlo fornendo alla Delegazione aziendale le opportune direttive.

 

            L’importanza del confronto con l’Amministrazione del Banco (il primo dalla fusione) non sfugge a nessuno e le dichiarazioni rese sulla strategia dell’Azienda, che andranno poi verificate in punto di fatto, sono certamente un elemento di riflessione che non va sottaciuto. Non va, allo stesso tempo, sottovalutato il fatto che su molti temi che attengono ai comportamenti aziendali il primo riscontro sarà dato dalla trattativa sul passaggio dei colleghi in SGS.

 

In quella occasione il sindacato verificherà la reale volontà aziendale e quindi la concretezza o meno della dichiarazione di intenti dell’Amministrazione.

 

            L’incontro quindi non ha chiarito tutti i dubbi delle OO.SS. anche se le affermazioni rese dall’A.D. e dal D.G. vanno tenute in seria considerazione.

 

            Rimane aperta tutta la partita “contrattuale” che è poi quella di maggiore interesse per i colleghi sulla quale, ripetiamo, si misurerà la credibilità del Gruppo Dirigente del Banco.

 

            Riteniamo quindi che possano essere riprese le trattative di merito chiarendo fin d’ora che, se in quella sede non verranno offerte garanzie chiare ed esigibili per i colleghi e, contemporaneamente, migliorata la qualità delle relazioni sindacali, potrebbero prevalere gli elementi di preoccupazione già espressi e quindi essere assunte decisioni conseguenti.

 

 

Verona, 22 Ottobre 2002