RACCOLTA DELLE INFORMATIVE, PROPOSTE ED ACCORDI
dal 4 all’ 8 novembre 2002
Foglio ad uso
esclusivo dei quadri sindacali utile per informare e confrontarsi con i
lavoratori e le lavoratrici sui temi in discussione.
5 – 8 NOVEMBRE 2002
La
settimana è stata caratterizzata da quotidiani incontri con l’azienda, a volte
di importanti contenuti, e da intersindacali. L’evidente complessità della
situazione ha creato legittime preoccupazioni e diverse mal celate
sensibilità rivelate, tramite aspre
critiche, ad articoli di autorevoli
giornali e “dichiarazioni stampa”.
Il
confronto, che non doveva aver certo come obiettivo le dichiarazioni rese fuori
dal tavolo, è iniziato con una legittima ma criticabile presa di posizione di
FALCRI, UILCA e FIBA, che
hanno richiesto un chiarimento al vertice sindacale nazionale per ricomporsi,
come da comunicato congiunto, solo venerdì 8 novembre.
E’
del tutto chiaro che problemi di origine confederali ledono rapporti tra
alcune OO.SS presenti al tavolo e si
manifestano con tensioni su iniziative di questa o l’altra posizione sindacale.
E’
bene che si sappia che la delegazione FABI, con FEDERDIRIGENTI e FISAC, non ha mai abbandonato il tavolo e
lasciato nulla di intentato per avviare il confronto con l’azienda sui veri
problemi: le pesanti ricadute del piano aziendale sulle condizioni di lavoro.
L’
Azienda, non avulsa dai rituali di inizio con smentite e dichiarazioni stampa
proprie, ha comunque accolto una parziale proroga delle trattative di alcuni
giorni, dal 11 al 15 novembre.
E’
nostro intento mantenere in ambito aziendale ogni possibile tentativo di
accordo. Il confronto riparte martedì 12 novembre.
Nelle
more del prossimo C.d.A. del 12 novembre, l’azienda ha già esplicitato alcune
modifiche del piano (nessuno scambio di filiali nel gruppo; aumento a 50
milioni di euro di fatturato annuo per trasferire la clientela alla divisione
Corporate; aumento ad oltre 250 le filiali da chiudere) ed altre novità pare
siano pronte.
Il
giorno 5 novembre sono state avviate le procedure per la cessione di ramo
d’azienda da I.S.S a IntesaBci.
1800
lavoratori che da poco più di un anno
avevano trasferito il proprio rapporto di lavoro, con polemiche e perplessità
da parte sindacale anche dure, saranno costretti, dal 1 gennaio 2003, ad un
nuovo cambiamento di datore di lavoro: Banca Intesa.
Nuove
preoccupazioni emergono per questo ennesimo travaglio che se da una parte è un
ritorno al passato dall’altra apre una serie di incognite sul mantenimento degli
aspetti professionali, occupazionali ed i percorsi di carriera intrapresi.
Rientrano
le seguenti attività: acquisti non informatici; assicurazioni (verso
Partecipazioni); contabilità fornitori
( verso Amministrazione); back office, help desk alle filiali e trasporto
valori (verso Divisione Rete); immobili, acquisti, Centro Stampa, Archivi e
Spedizioni (verso Direzione Immobili e Acquisti); servizi generali centralini,
gestione auto, supporto normativa banche (verso Risorse Umane e Organizzazione)
Intesa
continuerà ad erogare servizi verso altre Banche/Società in analogia ad ISS.
E’
da evidenziare per le implicazioni già previste da Piano che la Direzione Back
Office Banca Affari e il Settore Derivati e Cambi confluiranno presso la
Divisione Corporate.
Nel
corso del confronto abbiamo ribadito la completa efficacia e validità delle
garanzie previste dall’accordo di fusione del 13.04.01 che l’azienda ha escluso
esplicitamente reiterandone la disdetta.
Abbiamo, infine, manifestato forti perplessità per l’esclusione del
rientro del settore informatico richiamando l’utilità per l’azienda di
mantenere al proprio interno tale vitale settore, i guasti di dissennati
outsourcing sono ormai evidenti a tutti.
Rivoluzione
copernicana anche per l’estero merci, si torna a fornire il servizio presso le
2047 filiali della rete.
Saranno
rispolverate le Filiali Abilitate, anche se in numero inferiore al precedente,
che saranno coadiuvate dalle Filiali Accentrate (466 con sola operatività di base).
Il
tentativo è riprendersi le quote di mercato trasmigrate alla concorrenza.
Le
filiali abilitate (107) saranno attivate in presenza di massa critica e
posizione commerciale di rilievo.
Alcune
incombenze (assegni negoziati, bonifici) saranno trasferite su Back Office dedicati. Il primo sarà
costituito a Bari con 100-150 risorse.
Nel
Mid e Large corporate l’operatività sarà solo quella di base ( bonifici;
emissione e negoziazione assegni).
Ricompaiono
nel progetto aziendale i Responsabili Estero merci e gli Addetti estero.
Si
prevede di realizzare il nuovo modello in tempi rapidi, in raccordo con la
migrazione delle procedure sulla rete Comit.
Abbiamo
richiesto una verifica periodica di
attuazione del piano e del suo andamento sulla clientela.
Sono
emerse, fin d’ora, possibili criticità per l’allocazione delle risorse
(mobilità territoriale). Su questo ed altri argomenti (interventi
formativi,…..) proseguirà il confronto nei prossimi giorni.
E’
stato avviato un progetto del Piano aziendale per riconvertire il maggior
numero di risorse provenienti da ruoli “ausiliari” (commessi, ex intermedi) a
ruoli di filiale ( Front e Back Office).
L’azienda
ha avviato questo progetto, come altri, senza la consultazione delle OO.SS.,
eludendo così quanto previsto dal contratto nazionale che prevede l’astensione
da azioni dirette nella fase di consultazione e confronto.
L’azienda
ha accolto questa nostra obiezione ed ha sospeso la fase di avanzamento del
progetto, avviando il confronto con le OO.SS.
Nel
corso del primo incontro l’azienda ha reso nota la ripartizione territoriale e
numerica delle risorse coinvolte: Lombardia
/ nordovest 250; nord – est 38; centro 70; sud 59; totale 417.
E’
evidente che con un percorso formativo di soli 8 giorni ed un periodo di
inserimento in filiale di 10 giorni, è impensabile di ottenere un adeguato
bagaglio di conoscenze tecniche professionali su materie quali: negoziazione ed
incasso di assegni; anagrafe generale; utilizzo dei computer; conti correnti; titoli
di credito; chiusure contabili; bonifici; depositi e risparmio. Poi ci saranno
3 giorni per le tecniche di vendita e fidelizzazione del cliente.
E’,
quindi, del tutto evidente la difficoltà di realizzazione di un progetto che se calato dall’alto, senza
una adeguato percorso formativo e senza la condivisione dei soggetti coinvolti,
si tradurrebbe, come già più volte sperimentato in questi ultimi anni, in un
vero e proprio fallimento.
L’azienda ha illustrato lo stato avanzamento lavori
dell’unificazione del modello organizzativo delle filiali, queste ultime, fino
ad ora, hanno lavorato con figure professionali diverse in ogni rete.
Il
nuovo modello Target introdurrà in ogni filiale tipo le seguenti figure:
PRIVATI:
Gestore Base clienti ( max 1500) con giro di affari inferiore a € 83.000;
Gestore Premium (clienti max 250 da €
83.000 a € 1.030.000); Responsabili
Privati;
AZIENDE:
Gestore Affari (clienti imprese max 250 con fatturato inferiore a € 2.600.000);
Responsabile Affari.
In
complesso il fabbisogno di gestore sarà di 8456 gestori: base 4099;
premium 2192; affari 2174.
Sono
state avviate iniziative di riqualificazione ed avvicendamenti in altri ruoli.
Da questo ultimo aspetto discendono pesanti conseguenze che comportano, di
fatto, una assegnazione a diversi ed inferiori ruoli professionali per circa
204 risorse delle aree professionali e 187 Quadri.
L’approccio
aziendale è stato con forza respinto al mittente, gli incontri proseguiranno
nei prossimi giorni.
8 NOVEMBRE 2002
E’
stata discussa in data odierna la bozza di accordo proposta dall’Azienda
nell’incontro scorso. Abbiamo rassegnato le seguenti obiezioni:
-
l’accordo dovrà
normare sia le condizioni di incorporazione dei dipendenti di Italfid in
Siref, sia quelle dei colleghi,
attualmente distaccati, che trasferiranno volontariamente il proprio rapporto
di lavoro da IntesaBci in Sirefid SpA, utilizzando lo strumento della cessione
di contratto;
-
a tale proposito tale
accordo dovrà recepire gli impegni da parte aziendale a garantire la stessa
contribuzione precedente in tema di previdenza ed assistenza, nonché il
mantenimento delle stesse agevolazioni finanziarie, anche per coloro che non
hanno mutui o prestiti in corso di ammortamento
-
andranno inserite le
condizioni di rientro per coloro che non intendessero trasferire il rapporto di
lavoro, garantendo un’idonea ricollocazione professionale e territoriale
-
le premesse dovranno recepire il protocollo
del 13/4/2001, per dare ai colleghi le garanzie economiche (es. Premio Fedeltà)
ed occupazionali (cessione a terzi e mobilità infragruppo)
Su
quest’ultimo punto l’Azienda ha posto lo stesso problema politico già da tempo
in discussione, relativo al fatto che, a loro parere, tale accordo è stato
disdettato e gli effetti sono soltanto sospesi, ma non revocati.
Ci
siamo pertanto dati atto di incontrarci una volta risolto tale problema sul
tavolo principale di IntesaBci.
Alleghiamo di seguito
comunicato, al quale dare ampia diffusione.