la “banca” blocca le scelte previste dal piano industriale
La situazione all'interno del
Fondo COMIT è incandescente, il Consiglio si è diviso!
I
consiglieri eletti dal personale hanno votato contro la proposta dei
consiglieri di parte Banca di rinviare, ancora una volta, la decisione di
affidare a più gestori il patrimonio mobiliare del Fondo, che ancora oggi è
amministrato esclusivamente da NEXTRA del Gruppo IntesaBci.
Ricordiamo alcuni degli obiettivi
stabiliti in occasione del rinnovo delle cariche e confermati dal piano
industriale del Fondo Pensioni COMIT:
1. Dismissione
di una parte consistente del patrimonio immobiliare allo scopo di riequilibrare
le componenti patrimoniali e garantire la liquidità necessaria per finanziare
le prestazioni previdenziali ed i sempre più frequenti riscatti. Ricordiamo che
il nuovo piano di Intesa, con i possibili esodi di personale, ai quali dovrà
presumibilmente essere liquidata la posizione, ha dato, alla questione delle
dismissioni immobiliari, una forte accelerazione.
2.
Diversificazione
della gestione degli investimenti mobiliari, affidando a più gestori quote, tra
loro uguali, di patrimonio, in modo da frazionare i rischi e comparare i
risultati.
3. Creazione
di più linee di investimento, liberamente scelte dagli iscritti
(multicomparto), per il patrimonio accumulatosi dalla riforma in poi (gestione
ordinaria)
Sul secondo punto dei
sopraindicati obiettivi, il CdA del fondo si è bloccato.
Perché si
cerca ancora di rimandare una delibera che doveva essere presa tra le prime
dopo l’elezione del nuovo consiglio nel febbraio 2001?
E’
evidente che lasciando così le cose l’intero patrimonio mobiliare continua ad
essere amministrato totalmente dal gestore del Gruppo IntesaBci.
L'auspicio
che vogliamo qui manifestare è che alla prossima riunione del CdA, prevista per
il giorno 14.11.02, i consiglieri designati dalla Azienda, sciolgano tutte
le riserve al fine di evitare spiacevoli ed inevitabili conseguenze
connesse ad una evidente ed inconfutabile situazione di “conflitto di
interesse”.
Aggiungiamo
che il piano industriale non lascia alcuno spazio a tali ambiguità e
lungaggini. Il mercato (e la difficile e complessa situazione di IntesaBci) ha
le sue regole ed i suoi tempi. Nessun consigliere di amministrazione, nemmeno
quelli di parte Banca, può permettersi di mancare ad appuntamenti che saranno
decisivi per la vita del fondo e per gli interessi dei suoi iscritti.