INTERROTTE LE TRATTATIVE

In Banca di Trento e Bolzano

 

In data 3 febbraio 2003 la BTB comunicava alle OOSS, in base agli articoli 4 e 24 della legge 223/91, l’avvio della procedura pertinente i licenziamenti collettivi per la riduzione del personale.

Tale richiesta rientrava negli accordi sottoscritti in data 5/12/02 dal gruppo Intesa con le delegazioni nazionali delle OOSS.

Nei giorni successivi hanno avuto luogo diversi incontri volti a verificare l’effettiva necessità di ricorrere a strumenti straordinari ed a valutare le ricadute che ne sarebbero derivate, quali:

·        Incentivo dell’utilizzo del part-time;

·        Riduzione del  lavoro straordinario e obbligo di recupero delle prime 100 ore in Banca delle ore;

·        Riduzione di 27 risorse già dall’1/4/2003 in un’unica soluzione;

·        Riduzione del premio aziendale come da accordo Banca Intesa del 15/01/2003 (Euro 258).

 

La trattativa pur procedendo in un clima costruttivo mostrava difficoltà di accordo su due aspetti specifici:

·        la percentuale di riduzione del premio aziendale relativo all’esercizio 2002;

·        il non ipotecare fin d’ora ulteriori eventuali riduzioni del premio aziendale per i due prossimi esercizi.

Le conclusioni riguardo tali punti approdavano ad ipotizzare nel 30% la riduzione da applicarsi al premio aziendale 2002 ma, nel contempo, rassegnavamo la nostra indisponibilità ad ipotecare la riduzione del Premio aziendale 2003. La Direzione chiedeva un aggiornamento al fine di effettuare una verifica a livello di Gruppo.

 

In data odierna, come anticipato, l’azienda ha comunicato inaspettatamente l’interruzione unilaterale delle trattative.

 

Il Direttore Generale ha dichiarato che, in accordo con il Gruppo, sono state ritenute troppo onerose le richieste delle Organizzazioni Sindacali, anche in considerazione del fatto che tutte le banche satellite, coinvolte in analoghe trattative, stanno, nel frattempo, facendo riferimento alla nostra Banca, cosa ritenuta dal Gruppo inaccettabile.

Una tale chiusura da parte Aziendale trova le Organizzazioni Sindacali non solo sconcertate ma anche profondamente preoccupate sulla percorribilità dell’originario piano strategico della Capogruppo riservato alle Aziende collegate.

 Inoltre si ritiene che, a differenza di quanto previsto dal summenzionato Piano Industriale di Intesa, i sacrifici economici e sul piano delle risorse umane da noi accettati in ‘unica soluzione’ siano sufficienti in termini di contributo alla solidarietà richiesto dalla Capogruppo.

Per parte nostra, abbiamo ribadito che riteniamo le nostre richieste non emendabili e che siamo disponibili a tornare al tavolo della trattativa, solo per definire un’intesa sui contenuti che abbiamo determinato nell’ipotesi di accordo.

In queste ore stiamo cercando un confronto a tutto campo con le altre Aziende del Gruppo per coordinare, se possibile, un’azione congiunta che serva a presentare, con maggior forza, le nostre legittime richieste alla controparte.

Abbiamo ricordato alla Direzione che, se ve ne fosse il bisogno, attiveremo tutte le azioni di lotta possibili finalizzate al  raggiungimento di un accordo dignitoso a tutela di tutti i lavoratori della Banca di Trento e Bolzano.

Sarà nostra cura tenervi costantemente e tempestivamente informati sul prosieguo della vicenda.

 

                                                                                         Le Organizzazioni Sindacali

                                              FABI – Federdirigenti – Fisac/Cgil – Uil C.A.

Trento, 14 febbraio 2003