Ai Segretari Generali di

FISAC-CGIL FIBA-CISL UILCA

 

e p.c., Ai Segretari Generali di

FALCRI e SINFUB

 

 

 

In risposta alla Vostra lettera del 2 aprile 2003.

 

Siamo rimasti, in verità, alquanto meravigliati dell’interpretazione che avete dato dell’accordo tra FABI e Federdirigenti, poiché – nelle nostre intenzioni e nei fatti – del tutto ininfluente rispetto al patto unitario delle sette OO.SS.

 

Diversi e variamente articolati gli ordini di motivi:

 

1.         L’accordo si propone, perché così vuole essere, come un’intesa più “incisiva” tra due Organizzazioni autonome, se pure rispettivamente impegnate anche in altri ambiti, una nella FASST, l’altra nella CIDA.

Così come, a ben vedere, esiste nella tradizione del movimento sindacale tra CGIL, CISL e UIL, tra loro legate da una antica natura confederale, in un solco ormai consolidato nel tempo ed in misura ben più forte di ogni altra possibile esperienza sindacale.

In analogia, altresì, al patto che esisteva – non sappiamo se tuttora vigente – tra FALCRI e SINFUB, al quale era stata conferita, a suo tempo, una ufficialità formale e del quale era stata data diffusa pubblicizzazione.

 

2.         L’accordo FABI/Federdirigenti esplica la mera definizione di un percorso comune condiviso, nel pieno rispetto delle proprie ed altrui autonomie, che debbono intendersi pienamente salvaguardate; il tutto, per nulla in contraddizione con i principi, le regole e le procedure previste nel Regolamento per stabili relazioni unitarie sottoscritto dalle sette OO.SS. nel gennaio 2002, che dispone la tutela delle prerogative di ciascuna delle Organizzazioni sindacali firmatarie.

Tale accordo, dunque, non ha alcuna intenzione di porsi come alternativa al patto a 7, né in termini ideologici, né in termini pragmatici, né potrebbe farlo, pena – in questo caso senza dubbio – della messa in discussione del rapporto intersindacale unitario, del quale riconfermiamo, in assoluta convinzione, la piena validità.

 

3.         Va poi ascritto a pura coincidenza ed alla concomitanza di impegni unitari già in corso da tempo il fatto che il citato accordo sia intervenuto in un momento particolarmente delicato, sia per le trattative in corso con l’ABI sia per quelle in alcuni importanti Gruppi bancari: tutto ciò può aver destato l’idea di una “tempestività voluta”. Anzi, per quello che ci riguarda, auspichiamo che tali trattative non subiscano ulteriori ritardi.

 

4.         E’ da ritenere, pertanto, che l’evento in questione sia stato sovradeterminato nell’inter-pretazione e caricato di significati “ulteriori che esso non possiede.

 

            Confidiamo, quindi, di aver chiarito la natura, il senso ed i limiti di tale accordo e di averne ricondotto la lettura nel perimetro che nei fatti ad esso compete.

 

            Ci meravigliamo, infine, dell’invito perentorio da voi formulato in chiusura della vostra lettera, poiché questo sì incompatibile con la storia dei rapporti unitari in categoria.

 

Il Segretario Generale FABI                                         Il Presidente Federdirigenticredito

 

 

Risposta Fabi-Federd. altre OO.SS.