COMUNICATO STAMPA
Roma,
11 aprile 2003
Si è tenuto a Roma, oggi,
presso la sede del Consiglio Nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL), il
Convegno promosso da ABI e ISPER sul tema “Il
bilancio sociale”.
“Il bilancio sociale” costituisce oggi uno strumento efficace e affermato, attraverso il quale un’impresa esplicita le conseguenze della sua attività sugli stakebolder e negli anni ha assunto una rilevanza strategica, costituendo un vero e proprio elemento di corporate governance, che va oltre il solo rispetto degli obblighi giuridici del contesto in cui l’impresa è inserita.
Al Convegno, tra gli altri, ha partecipato Carlo Giorgetti, Segretario Generale della Fabi, che nel suo intervento ha affrontato il tema del rapporto tra “responsabilità etico-sociale dell’impresa e ruolo del sindacato” ripercorrendo da un punto di vista sindacale l’utilizzo di questo strumento dalla nascita ai giorni nostri e constatando come “il bilancio sociale offre all’impresa la possibilità di dare visibilità e trasparenza al proprio pubblico di riferimento sui metodi e sugli obiettivi della propria “missione” e costituisce un valido mezzo di fidelizzazione dei soggetti che ne condividono gli impegni”.
Carlo Giorgetti ha concluso il suo
intervento affermando che “una
corretta gestione del bilancio sociale passa attraverso il coinvolgimento e la
partecipazione del sindacato e dei lavoratori. Situazione che non ha
implicazioni “cogestionali” e che non comporta l’intromissione di soggetti
terzi nelle decisioni imprenditoriali, bensì determina la comprensione e la
condivisione degli obiettivi da parte degli attori del sistema” e che “il perseguimento di finalità etiche deve
essere considerato come un obiettivo giusto e rispettabile che si propongono
attualmente le imprese nell’interesse di tutta la collettività” anche se “risulta tuttavia evidente come lo stesso
non determini mai scelte per così dire “neutre”. E il coinvolgimento dei
lavoratori, pertanto, deve essere fatto nel modo giusto, dando voce alle loro
aspettative ed alle loro esigenze attraverso il filtro del sindacato: solo in
questo modo si può garantire che il bilancio sociale ed i suoi annessi siano
conformi agli obiettivi e non travalichino gli scopi dichiarati, conducendo le
imprese verso una loro inattesa qualificazione etica, forse di tendenza ed
introducendo inopinatamente nuovi vincoli, nuove responsabilità e nuovi
controlli sull’attività lavorativa, su quella extralavorativa e, addirittura,
sulla vita privata del lavoratore”.