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Si è svolta a Roma, questa
mattina, presso il Centro Congressi di via Cavour, la presentazione ai quadri
dirigenti della Fabi, Federdirigenticredito e Sinfub delle linee guida per la
preparazione della piattaforma del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei
bancari.
Dopo le analisi
sull’evoluzione del settore che hanno evidenziato il suo buon andamento ed il
raggiungimento degli obiettivi di riposizionamento nella competizione con i sistemi
Bancari europei e nel rapporto costo del lavoro/margine di intermediazione, le
tre organizzazioni sindacali hanno ribadito la volontà di gestire le relazioni
industriali con modalità concertative, al fine di individuare soluzioni
condivise, che privilegino, per il sindacato, il ruolo di governo della
categoria.
Secondo le tre
organizzazioni sindacali, il rinnovo contrattuale dei bancari deve partire
dall’assetto esistente e prevedere modifiche indispensabili a garantire il
superamento delle contraddizioni emerse nella gestione di questi anni per consolidare il ruolo del sindacato nelle
aziende e nei gruppi rafforzando le procedure su: formazione continua,
avanzamenti professionali, ruoli chiave, sistema valutativo, sistema
incentivante.
Il nuovo rinnovo
contrattuale, deve inoltre garantire a tutti i lavoratori una crescita
salariale che salvaguardi il potere reale d’acquisto delle retribuzioni e
riconosca quella parte dei risultati ottenuti dal sistema e non distribuiti
adeguatamente dalle aziende, sviluppare un confronto sulla politica sociale e
l’impegno etico delle imprese sul territorio, a partire dalla gestione dei
bilanci sociali, prevedendo, in tal senso, un confronto tra le parti.
Rispetto ad un evidente
mutamento dell’organizzazione del lavoro è dunque necessario riaffermare il
principio della contrattazione dei nuovi inquadramenti, dei percorsi
professionali e formativi e la definizione di un sistema valutativo e
incentivante che riconosca il valore del singolo all’interno del gruppo di lavoro,
nel rispetto delle pari opportunità tra uomo e donna.
I due livelli di
contrattazione (nazionale ed aziendale) vanno dunque confermati, sapendo che il
CCNL è il contenitore che garantisce i diritti e la solidarietà di categoria,
mentre la contrattazione decentrata consente di gestire le innovazioni e i
risultati sempre più diversificati per effetto della competitività tra le
aziende e i gruppi Bancari.
Per i quadri direttivi, la
necessità primaria, alla luce dell’esperienza maturata nel passato quadriennio,
è quella di garantire risposte coerenti alle loro aspettative, attraverso il
riconoscimento delle professionalità espresse e delle disponibilità assicurate,
con il necessario adeguamento delle precedenti norme. Inoltre, attraverso la
unificazione dei trattamenti normativi ed economici orientata ad un sostanziale
miglioramento complessivo, va perseguito l’obiettivo tendenziale
dell’unitarietà e omogeneità della Categoria dei Quadri Direttivi. In generale
vi è oggi la necessità, per il Quadro Direttivo, di un adeguamento retributivo
per meglio rispondere: alle professionalità maturate e/o richieste; ai livelli
di responsabilità attribuiti; alle
prestazioni dovute.
Le tre organizzazioni hanno concluso affermando che questo rinnovo contrattuale dovrà garantire a tutti i lavoratori una crescita salariale che salvaguardi il potere reale d’acquisto delle retribuzioni e riconoscere agli stessi quella parte dei risultati ottenuti dal sistema e non distribuiti adeguatamente dalle aziende, ritenendo, quindi, che una richiesta di aumento del 10% medio di tutte le tabelle salariali sia pienamente giustificata.
Erano presenti Carlo Giorgetti, Segretario Generale della Fabi, Giancarla Zemiti, Segretario Generale Aggiunto della Fabi, Gualtiero Donzelli, Segretario Generale del Dircredito/Federdirigenticredito e Pietro Pisani, Segretario Generale del Sinfub.
Roma, 26 giugno 2003