F.A.B.I. – FEDERDIRIGENTI -
SINFUB
Rappresentanze Sindacali Aziendali DIREZIONE CENTRALE - MILANO
Progetto M.O.V.E. (Muovere l’Organizzazione Verso l’Eccellenza)
Il “progetto M.O.V.E.” è stato presentato alle OO.SS. come uno strumento che – dall’analisi dei processi e delle funzioni in cui è organizzata la struttura in esame (le prime analisi hanno riguardato la Direzione Centrale di Banca Intesa) – avrebbe dovuto consentire di ottimizzare i citati processi e funzioni per pervenire all’eccellenza della nuova organizzazione.
Parallelamente il piano industriale prevedeva l’efficientamento delle Direzioni Centrali dal quale erano attesi il recupero di circa 800 risorse nel triennio da destinare prevalentemente a rinforzare le filiali. La Banca, senza peraltro configurare la struttura organizzativa a regime della Direzione Centrale (ma quando lo farà?), ha anticipato che con l’avvio dell’efficientamento prevede un recupero nel solo 2003 di 758 risorse (di cui 165 già assegnate alla rete, 318 esodate al 1°/4/2003 e 78 che saranno esodate al 1°/7/2003) ma ci sono già carenze di organico (es. Auditing Interno e Amministrazione Risorse Umane, etc.). Insomma, un piano che – prima ancora di dispiegare i suoi effetti - mostra tutta la sua fragilità, la sua inadeguatezza di gestione, e i suoi gravi e preoccupanti limiti
Sul progetto MOVE l’Azienda ha proposto la sottoscrizione di un “verbale di riunione” che come R.S.A. D.C. abbiamo rigettato in quanto per nulla tutelante nei confronti dei colleghi che verranno coinvolti in tale processo soprattutto per quanto riguarda i concetti di volontarietà, di garanzie professionali, iter formativo di riqualificazione e rispetto dell’accordo (di fusione) del 13/4/2001.
Nonostante
i rilievi da noi avanzati in prima istanza, la proposta aziendale presentata il
23 giugno 2003 conteneva solo generiche dichiarazioni di intenti prive di
strumenti concreti per garantire i diritti di quelle colleghe e colleghi che
verranno coinvolti dal progetto “MOVE”.
Le ripetute richieste, sia verbali che scritte, non hanno avuto da parte di questa Azienda né adeguata informativa, né hanno scaturito un confronto su argomenti di interesse generale quali ad esempio le ristrutturazioni e/o riorganizzazione rivenienti dai numerosi progetti in cantiere ma l’Azienda pretende dalle R.S.A solo ed esclusivamente la firma di accordi che le consentano mano libera nell’attuare i propri obiettivi incurante dei diritti dei lavoratori.
Come R.S.A. di Direzione Centrale intendiamo espletare tutte le prerogative che la Legge e le norme contrattuali ci attribuiscono e che prefigurano una logica di confronto a tutti i livelli.
Sostenuti dalle nostre Segreterie di Coordinamento continueremo a pretendere una struttura sindacale che ci consenta di risolvere i problemi dei lavoratori, così come è stato proposto con il documento sulle Relazioni Sindacali consegnato all’azienda nel giugno 2002, opponendoci alla visione miope aziendale che intende riconoscere quale unico interlocutore sindacale le Segreterie di Coordinamento in contrasto, tra l’altro, anche con le affermazioni scritte nel piano industriale illustrato dal C.E.O. e ribadite nelle circolari aziendali.
Non siamo più disponibili a tollerare che il management di Banca Intesa non si assuma le responsabilità che gli competono scaricando il mancato rilancio di questa Azienda solo ed esclusivamente sui lavoratori.
Milano, 26 giugno 2003