ADUSBEF, CODACONS, FEDERCONSUMATORI: “BOND CIRIO, ANCHE I BANCARI DELLA FABI DENUNCIANO I DISINVOLTI COMPORTAMENTI DELLE BANCHE E L’ASSENZA DI CONTROLLI”

ROMA, 21 luglio 2003 - AgenParl - Anche la FABI, il sindacato dei bancari, critica duramente il comportamento delle banche nel collocamento dei Bond Cirio: "In questa vicenda - ha detto Gianfranco Amato, segretario generale aggiunto della FABI - non hanno funzionato i controlli sulla sana e prudente gestione. Le banche hanno mancato quanto meno ai doveri di deontologia e di etica professionale e, per la gravità e l’estensione dei fatti in questione, sembrano opportuni, oltre all’intervento della Banca d’Italia quale autorità di vigilanza, sia interventi specifici sia misure di carattere generale in merito al funzionamento del sistema bancario da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze".
Adusbef, Codacons e Federconsumatori si sono dette liete che anche il sindacato dei bancari, "che spesso non vede e non sente ciò che accade in banca", si sia accorto della "scandalosa situazione dei bond Cirio, frutto di una dissennata politica di disinvolti affidamenti delle maggiori banche a uno spregiudicato finanziere d’assalto, i cui rischi sono stati consapevolmente addossati ai risparmiatori".
"Le organizzazioni dei lavoratori bancari - commentano Adusbef, Codacons e Federconsumatori - possono dare un grande contributo sulla strada della trasparenza e della corretta gestione del credito e del risparmio, anche concordando con le associazioni dei consumatori dell’Intesa codici etici e deontologici di condotta da inserire nei contratti collettivi di lavoro, che aboliscano i sistemi premianti diffusi nel settore, i quali incentivano tanto più si piazzano prodotti ‘bidone’ ai risparmiatori".
Adusbef, Codacons e Federconsumatori hanno lamentato, inoltre, la totale assenza di comunicazioni complete, trasparenti e non fuorvianti in merito al "positivo accoglimento, da parte del cda Cirio, del progetto del gruppo turco Cukurova per salvare il gruppo agroalimentare italiano", come riportato da alcuni organi di stampa, e hanno chiesto che la Consob intervenga "per evitare che, oltre al danno già subito da 40mila risparmiatori, per dirette responsabilità e omessi controlli delle autorità preposte alla vigilanza, si aggiunga la beffa di piani di salvataggio troppo spesso annunciati e mai realizzati".(f.t.)