DIRCREDITO FABI
SINFUB
CIA: INQUADRAMENTI E RUOLI CHIAVE
Il 23 luglio è continuato il confronto con l’azienda sugli inquadramenti. La proposta aziendale è stata leggermente ritoccata migliorando la previsione per i consulenti personal (da 3A3L a 3A4L) e prevedendo l’inquadramento a 3A3L per gli addetti stime del Pegno.
Il Sindacato ha riproposto con ulteriori argomentazioni richieste di
inquadramenti, nettamente migliorativi rispetto alla proposta aziendale, per riconoscere alle Aree Professionali e ai
Quadri Direttivi, un grado e una retribuzione adeguata in funzione della professionalità acquisita e del ruolo ricoperto.
Non possiamo condividere un progetto aziendale tutto orientato ad un
appiattimento verso il basso dei percorsi professionali e di carriera, e che
riduce le prospettive di crescita di tutti i lavoratori.
Gli inquadramenti proposti dall’azienda non rispettano questa esigenza
di crescita e di miglioramento dei lavoratori. L’ ”azienda tipo” che viene
proposta è un’azienda ultra piatta
dove solo per i Capi Area e i Direttori di Sede è prevista la dirigenza ciò con
pesanti ripercussioni sugli inquadramenti delle posizioni subordinate.
L’impianto proposto comporterebbe un’azienda gestita da una trentina di
dirigenti e da pochissimi quadri intermedi in totale distonia con i modelli
prevalenti e l’attuale situazione di oltre 15.800 dipendenti di cui 5.400
Quadri Direttivi e 260 Dirigenti.
Non comprendiamo l’obiettivo di un tale modello organizzativo che,
peraltro, non tiene conto delle previsioni del CCNL che prevede per la
dirigenza un rapporto con gli organici totali compreso in un range da 1,5% a
2,5% (minimo 237/ massimo 395 Dirigenti).
La proposta sindacale di inquadramenti non rappresenta un costo ma un vero investimento sul capitale intellettuale presente in azienda, che va valorizzato con gli inquadramenti e con opportuni interventi formativi, ed è orientata ad ottenere una politica di gestione delle risorse ispirata a trasparenza, equità e a criteri obiettivi in cui tutti si possano riconoscere.
Se il vero intento è quello di ampliare la già ampia sfera discrezionale dell’azienda nell’attribuire inquadramenti e stipendi relegando il Sindacato alla sola contrattazione dei “minimi”, queste rappresentanze non sono disponibili a condividere il progetto e si riservano ogni più ampia libertà di azione.
Dobbiamo ricordare che i Vertici si erano impegnati a reinvestire nelle risorse umane i risparmi derivanti dagli interventi del Piano Industriale sui costi del personale (90 milioni €/anno), raggiunti con gli accordi di marzo sugli esodi.
Su questo impegno abbiamo
richiesto un incontro di verifica con il Vertice aziendale.
Sugli inquadramenti D.C., Premio
Aziendale, Polizza Sanitaria, Buono pasto ed altri temi del CIA l’azienda ha
richiesto un rinvio a settembre.
La valutazione sindacale complessiva, pertanto, dovrà essere rinviata
alla ripresa post feriale consapevoli che il percorso si profila sempre più
impegnativo.
Roma, 24 luglio 2003