____________________________________________________________________________________________________________________________
Notiziario a cura della
Segreteria Centrale F.A.B.I -
ESATRI (www.fabi.it ; E-mail:
esattoriali@fabi.it)
Appena 10 giorni dopo la firma dell’accordo su Cassa
Sanitaria di Gruppo e “Riduzione del
costo del lavoro” la FABI ha democraticamente convocato le assemblee degli
iscritti di ogni Concessione per porre
in votazione gli accordi prima della firma.
Dobbiamo sottolineare con
soddisfazione che la partecipazione è stata massiccia malgrado siano già
iniziate le ferie estive ed anche i simpatizzanti della nostra Organizzazione
sono accorsi in folti gruppi mostrando apprezzamento per il lavoro della FABI.
I contenuti degli
accordi per loro natura devono necessariamente formare oggetto di
approfondimento e consenso dei lavoratori visto che l’Azienda, sotto le
malcelate vesti del c.d. “Accordo sul Premio Aziendale” , ha preconfezionato
arrogantemente un pacchetto più complessivo di drastica riduzione del potere di acquisto degli stipendi già
ridotti dopo:
1.
l’applicazione del nuovo
CCNL 12 dicembre 2001,
2.
gli ulteriori tagli del
10% dei costi amministrativi – certificati dal bilancio 2002;
-
. per i lavoratori il costo di questo nuovo
accordo è di ben 1.330.000 €uro per il 2003.
Lo scopo delle assemblee è stato quello di illustrare la
situazione in atto, spiegare le richieste aziendali, decidere insieme ai
lavoratori la linea d’azione dopo aver raccolto critiche, suggerimenti, e anche
possibili eventuali integrazioni da inserire nel corpo della proposta
presentata (se questa non fosse già stata firmata da FIBA, FISAC, UILCA e
FALCRI).
I fatti hanno dimostrato che la FABI è una Organizzazione
AUTONOMA, ma in FABI il potere di decidere spetta ai suoi “azionisti“: i
LAVORATORI !!!
IL QUADRO:
L’Azienda si presenta al tavolo di trattativa proponendo tagli insostenibili alle retribuzioni, prima fra tutte
la riduzione del Premio Aziendale da 1.990
a 500 €. A fronte di un aumento dei
dividendi agli azionisti di ESATRI del 28%:
NON CI SEMBRA CHE I LAVORATORI di ESATRI ABBIANO LAVORATO MENO DEGLI
ALTRI ANNI!!! Anzi!
Il riferimento dell’azienda è l’Accordo del 5 dicembre2002 stipulato a
seguito della Crisi della Banca
e a fronte di un Piano di rilancio. Premesso poi che non è possibile
raffrontare le situazioni di crisi nera di E.TR. e SESIT (in cui è in corso di applicazione la legge 223/91),
f a b
i n f o r
m a
____________________________________________________________________________________________________________________________
Notiziario a cura della Segreteria Centrale F.A.B.I - ESATRI
(www.fabi.it ; E-mail: esattoriali@fabi.it)
abbiamo risposto che questo nuovo sacrificio che la Direzione Generale
di ESATRI chiede ai lavoratori è ingiustificato e senza una adeguata politica
di omogeneizzazione con il Gruppo su tutti i fronti primo fra tutti quello
della tutela del posto di lavoro che
un tempo si chiamava “Lettera di Garanzia”. La FABI a fronte di questa
omogeneizzazione “in pejus” delle condizioni contrattuali ha chiesto
all’Azienda e chiederà a Banca Intesa la garanzia del posto di lavoro mediante
la mobilità infragruppo.
Questa può essere l’unica partita di scambio per chiedere sacrifici ai
lavoratori .
Invece l’Azienda e Banca Intesa chiedono tagli:
¨
Senza una
situazione di crisi (vedi ETR e
SESIT e legge 223/91);
¨
Con utili in
crescita esponenziale;
¨
Senza un Piano
che dia un futuro sereno a noi e le nostre famiglie;
¨
Senza la garanzia
del posto di lavoro.
NEL FRATTEMPO, il 24 giugno:
I Concessionari hanno sempre chiesto soldi al Governo ed ESATRI, mentre con una mano otteneva la firma del
accordo per la riduzione degli stipendi (e se la metteva in tasca) con l’altra
il 24 giugno ‘03 metteva in tasca anche uno stratosferico aumento dei compensi
del 46% (da 330 Mld € del 2002 a 550 Mld € nel 2003).
Come FABI abbiamo chiesto provocatoriamente di non erogare Premi “ad
Personam” nel corso della validità
dell’accordo. La Delegazione aziendale, dichiarando la disponibilità a non
erogarne, aggiungeva che: “Però non può
mettere per iscritto che non erogherà Premi “ad Personam”…
L’insostenibilità delle richieste
aziendali è ancor più ingiustificata dopo una simile dichiarazione, che
dimostra oltretutto come il rapporto
con le Rappresentanze dei Lavoratori sia un inutile e fastidioso adempimento
formale e, non - come lo intende la FABI - come reale
occasione per avvicinare le esigenze aziendali alle esigenze dei lavoratori.
Oltretutto i sacrifici fatti dai colleghi di Banca Intesa per il
rilancio dell’azienda sono gli unici fatti perché il rilancio Banca Intesa non
l’ha mai attuato e dopo la firma dell’accordo 5 dicembre 2003 da parte delle
Segreterie di INTESA, senza preavvisi
da parte della Banca, questa ha cominciato a tagliare anche i benefit ai
lavoratori come la Casa al Mare di
Alassio, la Colonia di Follonica, la Casa di Trequanda, la sede A.GOAL: tutte sfrattate o chiuse e quindi perse (sono queste le tanto decantate
agevolazioni cui altre OO.SS. si riferiscono? Speriamo di no!). Per non parlare
delle “Agevolazioni Finanziarie” e della “Cassa Sanitaria” che Banca Intesa
voleva inizialmente eliminare. Tutto questo è stato deciso dalla Banca solo
dopo la firma dell’accordo del 5/12/2002.
Tutto ciò considerato le Assemblee dei lavoratori hanno respinto
l’Accordo del 24/6/03 impegnano la FABI ad intraprendere ogni opportuna
iniziativa - anche legale -
nei confronti dell’ESATRI per ripristinare i contratti vigenti ante
24/6/2003. Le Assemblee hanno inoltre sollecitato la nostra Organizzazione ad elaborare la strategia, in accordo
con la FABI Intesa, finalizzata al raggiungimento dell’obiettivo della tutela del posto di lavoro.