f  a  b  i  n  f  o  r  m  a

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Notiziario a cura della Segreteria Centrale  F.A.B.I - ESATRI  (www.fabi.it ; E-mail: esattoriali@fabi.it)

 

Le Assemblee dei lavoratori dicono NO all’accordo 24/6/03

 

Appena 10 giorni dopo la firma dell’accordo su Cassa Sanitaria di Gruppo e “Riduzione del costo del lavoro” la FABI ha democraticamente convocato le assemblee degli iscritti  di ogni Concessione per porre in votazione gli accordi prima della firma.

            Dobbiamo sottolineare con soddisfazione che la partecipazione è stata massiccia malgrado siano già iniziate le ferie estive ed anche i simpatizzanti della nostra Organizzazione sono accorsi in folti gruppi mostrando apprezzamento per il lavoro della FABI.

I contenuti degli  accordi per loro natura devono necessariamente formare oggetto di approfondimento e consenso dei lavoratori visto che l’Azienda, sotto le malcelate vesti del c.d. “Accordo sul Premio Aziendale” , ha preconfezionato arrogantemente un pacchetto più complessivo di drastica riduzione del potere di acquisto degli stipendi già ridotti dopo:

1.      l’applicazione del nuovo CCNL 12 dicembre 2001,

2.      gli ulteriori tagli del 10% dei costi amministrativi – certificati dal bilancio 2002;

-         .  per i lavoratori il costo di questo nuovo accordo è di ben 1.330.000 uro per il 2003.

 

Lo scopo delle assemblee è stato quello di illustrare la situazione in atto, spiegare le richieste aziendali, decidere insieme ai lavoratori la linea d’azione dopo aver raccolto critiche, suggerimenti, e anche possibili eventuali integrazioni da inserire nel corpo della proposta presentata (se questa non fosse già stata firmata da FIBA, FISAC, UILCA e FALCRI).

I fatti hanno dimostrato che la FABI è una Organizzazione AUTONOMA, ma in FABI il potere di decidere spetta ai suoi “azionisti“: i LAVORATORI !!!

IL QUADRO:

L’Azienda si presenta al tavolo di trattativa  proponendo tagli insostenibili alle retribuzioni, prima fra tutte la riduzione del Premio Aziendale da 1.990 a 500 €.  A fronte di un aumento dei dividendi agli azionisti di ESATRI del 28%:

NON CI SEMBRA CHE I LAVORATORI di ESATRI ABBIANO LAVORATO MENO DEGLI ALTRI ANNI!!! Anzi!

Il riferimento dell’azienda è l’Accordo del 5 dicembre2002 stipulato a seguito della Crisi della Banca  e a fronte di un Piano di rilancio. Premesso poi che non è possibile raffrontare le situazioni di crisi nera di E.TR.  e SESIT (in cui è in corso di applicazione la legge 223/91),

f  a  b  i  n  f  o  r  m  a

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Notiziario a cura della Segreteria Centrale  F.A.B.I - ESATRI  (www.fabi.it ; E-mail: esattoriali@fabi.it)

 

 

 

abbiamo risposto che questo nuovo sacrificio che la Direzione Generale di ESATRI chiede ai lavoratori è ingiustificato e senza una adeguata politica di omogeneizzazione con il Gruppo su tutti i fronti primo fra tutti quello della tutela del posto di lavoro che un tempo si chiamava “Lettera di Garanzia”. La FABI a fronte di questa omogeneizzazione “in pejus” delle condizioni contrattuali ha chiesto all’Azienda e chiederà a Banca Intesa la garanzia del posto di lavoro mediante la mobilità infragruppo.

Questa può essere l’unica partita di scambio per chiedere sacrifici ai lavoratori .

Invece l’Azienda e Banca Intesa chiedono tagli:

¨      Senza una situazione di crisi (vedi ETR  e SESIT  e legge 223/91);

¨      Con utili in crescita esponenziale;

¨      Senza un Piano che dia un futuro sereno a noi e le nostre famiglie;

¨      Senza la garanzia del posto di lavoro.

 

NEL FRATTEMPO, il 24 giugno:

I Concessionari hanno sempre chiesto soldi al Governo ed ESATRI,  mentre con una mano otteneva la firma del accordo per la riduzione degli stipendi (e se la metteva in tasca) con l’altra il 24 giugno ‘03 metteva in tasca anche uno stratosferico aumento dei compensi del 46% (da 330 Mld € del 2002 a 550 Mld € nel 2003).

 

Come FABI abbiamo chiesto provocatoriamente di non erogare Premi “ad Personam”  nel corso della validità dell’accordo. La Delegazione aziendale, dichiarando la disponibilità a non erogarne, aggiungeva che:  “Però non può mettere per iscritto che non erogherà Premi “ad Personam”…

 

L’insostenibilità delle richieste aziendali è ancor più ingiustificata dopo una simile dichiarazione, che dimostra oltretutto come  il rapporto con le Rappresentanze dei Lavoratori sia un inutile e fastidioso adempimento formale e,  non  - come lo intende la FABI - come reale occasione per avvicinare le esigenze aziendali alle esigenze dei lavoratori.

 

Oltretutto i sacrifici fatti dai colleghi di Banca Intesa per il rilancio dell’azienda sono gli unici fatti perché il rilancio Banca Intesa non l’ha mai attuato e dopo la firma dell’accordo 5 dicembre 2003 da parte delle Segreterie di INTESA, senza preavvisi  da parte della Banca, questa ha cominciato a tagliare anche i benefit ai lavoratori  come la Casa al Mare di Alassio, la Colonia di Follonica, la Casa di Trequanda, la sede A.GOAL:  tutte sfrattate o chiuse e  quindi perse (sono queste le tanto decantate agevolazioni cui altre OO.SS. si riferiscono? Speriamo di no!). Per non parlare delle “Agevolazioni Finanziarie” e della “Cassa Sanitaria” che Banca Intesa voleva inizialmente eliminare. Tutto questo è stato deciso dalla Banca solo dopo la firma dell’accordo del 5/12/2002.

 

Tutto ciò considerato le Assemblee dei lavoratori hanno respinto l’Accordo del 24/6/03 impegnano la FABI ad intraprendere ogni opportuna iniziativa  - anche  legale -  nei confronti dell’ESATRI per ripristinare i contratti vigenti ante 24/6/2003. Le Assemblee hanno inoltre sollecitato  la nostra Organizzazione ad elaborare la strategia, in accordo con la FABI Intesa, finalizzata al raggiungimento dell’obiettivo della tutela del posto di lavoro.

Milano, 29 luglio 2003    

La Segreteria