Il Sole 24 Ore
02/10/2003
Zadra: migliorare l'efficienza delle banche
MILANO - Sindacati e
Abi divisi sull'efficienza degli istituti di credito. Fabi,
Federdirigenticredito e Sinfub parlano di un obiettivo raggiunto, per
l'associazione delle banche c'è ancora molta strada da fare. Le distanze sono
emerse ieri a Milano, durante un convegno organizzato dai tre sindacati,
proprio alla vigilia dell'apertura del tavolo sul nuovo contratto dei
dipendenti bancari. Il direttore del l'Abi, Giuseppe Zadra, non parla della
piattaforma («Non la conosco ancora»), anzi delle piattaforme, visto che a
quella di Fabi, Federdirigenticredito e Sinfub - che sarà presentata a fine
mese - si aggiunge quella di confederali e Falcri. Ma efficienza, struttura dei
costi, stato di salute delle banche sono temi decisivi in vista del nuovo
contratto. Ai due lati del tavolo del contratto sindacati e aziende arriveranno
con numeri diversi. Ieri il professor Andrea Resti, dell'università di Bergamo,
ha presentato i suoi, condivisi dalle organizzazioni del credito. Il rapporto
tra costo del lavoro e margine di contribuzione è sceso in cinque anni dal 42,7
al 30,3 per cento. «Siamo molto al di
sotto del 38% previsto nel protocollo firmato con l'Abi - dice Carlo Giorgetti,
segretario generale della Fabi - perciò il risanamento è compiuto, bisogna
guardare avanti». Nelle linee guida che porteranno alla piattaforma, ci sono
alcuni temi portanti. Spiega Giorgetti: «Definire l'area contrattuale, per non
esternalizzare delle funzioni, regolare l'orario di lavoro, anzitutto su banca
delle ore e permessi, favorire la professionalità e la formazione, consentendo
a tutti un percorso di crescita». Il suo compagno di strada, Gualtiero
Donzelli di Federdirigenti, aggiunge: «Nelle banche non si fa formazione, ma
solo informazione sui nuovi prodotti». L'ultimo capitolo riguarda gli stipendi:
la richiesta è di un aumento del 10,1%, che comprende un 3% che i sindacati
giustificano con il recupero di produttività. Sui numeri, che poi sono la
sostanza, non concorda Zadra. «Non siamo arrivati in cima alla montagna e non
possiamo riposarci e guardare il panorama. Avevamo l'obiettivo di raggiungere
il 38% di rapporto tra costo del lavoro e margine di intermediazione, che nel
'97 era la media europea. Ora siamo al 38,8% ma intanto l'Europa si è mossa, è
al 31%, ci sono sette punti da recuperare». Zadra assicura che per le banche i
dipendenti hanno un ruolo di primo piano, dimostrato anche dai 22 miliardi di
spesa per il personale del sistema creditizio, e l'impegno sulla formazione:
«Quale altra categoria ha nel contratto cinquanta ore di formazione l'anno?»,
chiede alla platea, spiegando che gli sforzi sono mirati sul miglioramento dei
servizi alla persona. In ogni caso, su 22 miliardi di costi, anche «un piccolo aumento
della produttività porterebbe straordinari risultati economici». Ma nel
valutare l'efficienza del sistema - dice Zadra - bisogna guardare altri
parametri, a cominciare dalla reddittività. «All'estero si guarda alla
redditività e alla market capitalization: è importante vedere se il Roe è
superiore al costo del capitale. E su questo, a parte qualche eccezione, il
sistema bancario ha molto da fare».
ALESSANDRO BALISTRI