Alla
clientela della Banche
All’ABI
Alle
associazioni degli Imprenditori
Alle Associazioni dei consumatori
Agli Organi di stampa
Roma,
26 febbraio 2004
La FABI, il sindacato maggiormente rappresentativo del settore del credito, in relazione alla questione Parmalat – Cirio , rileva l’esistenza di una diffusa disinformazione sull’argomento. In particolare si tendono a confondere le responsabilità delle Aziende con quelle dei lavoratori che operano per le aziende stesse. Peraltro la totale buona fede dei lavoratori del credito è comprovata dal fatto che numerosi bancari hanno acquistato gli stessi titoli rivelatisi poi titoli improduttivi.
Il problema rappresentato da un sistema che ha dimostrato nel suo complesso alcuni limiti nei controlli previsti e l’auspicabile prospettiva di una maggiore affidabilità dei mercati, va comunque sganciato dai casi Cirio e Parmalat che hanno visto l’intervento della Magistratura e che pertanto potrebbero configurarsi come casi straordinari e interessanti sotto il profilo penale.
Di grande attualità resta invece, ed in ogni caso, la questione della presenza nei consigli di amministrazione delle Banche di numerosi industriali con possibili posizioni debitorie nei confronti delle Banche stesse. Questa commistione di ruoli deve per forza cessare.
La FABI intende su questi temi chiedere all’ABI, coinvolgendo le forze politiche, le associazioni dei consumatori e l’opinione pubblica, non già un generico impegno, ma una sostanziale modifica delle stesse norme di Legge esistenti al fine di evitare altri possibili casi d’interesse nazionale.
Inoltre la FABI richiede, all’Associazione Bancaria Italiana, che siano le stesse aziende a tutelare quei dipendenti che soltanto per aver ottemperato alla vendita di prodotti, sulla base di indicazioni fornite delle direzioni centrali Banche stesse, si trovano oggi a doverne rispondere in sede giudiziale .
LA SEGRETERIA NAZIONALE FABI