Alle nostre strutture
LORO SEDI
Riforma della riscossione
A seguito degli incontri con esponenti governativi,
interessate le competenti commissioni parlamentari, esaminati ed elaborati
congiuntamente gli orientamenti emersi, dopo avere valutate le conseguenze che
potrebbero derivare da una imminente decisione del Ministro orientata, in
ristrettezza dei tempi, ad un procedimento legislativo di urgenza che affidi la
riscossione coattiva ad una società pubblica, questi sindacati hanno inviato al
sottosegretario di Stato all’Economia, Senatore Vegas l’allegato prospetto
contenente quattro punti finalizzati alla salvaguardia dell’occupazione e della
professionalità del personale della riscossione.
1.
L’istituzione di corsi di aggiornamento e riconversione professionale
per il riconoscimento di un titolo legalmente riconosciuto abilitante a:
Ø accertamento dei tributi;
Ø raccolta dei dati di
autotassazione;
Ø invio degli stessi dati alla
Amministrazione Finanziaria;
Ø gestione della riscossione,
anche coattiva attraverso la speciale procedura esattoriale;
Ø esercizio dell’attività
ordinaria di recupero dei crediti.
agevolerebbe l’uscita
morbida di tutto il personale specialistico e qualificato alleggerendo i costo
a carico della nuova società. Positivi effetti si avrebbero nel prevedibile
contenzioso che si verificherà in caso di utilizzo non volontario del
Fondo esuberi. Il costo dei corsi sotto l’egida del Ministero sarebbe
completamente coperto dalla quota del 10 – 20%
prevista dal neo costituito Fondo a sostegno del reddito e
dell’occupazione.
2.
L’eventuale annullamento dei ruoli esecutivi, non riscossi ed il
rimborso delle somme anticipate per effetto del cosiddetto “obbligo” nei
confronti dei gruppi bancari titolari di concessioni, dovrebbe essere
condizionato all’impegno di assorbire almeno il 50% del personale impiegato.
3.
Dovrebbe essere concessa la possibilità di utilizzo della speciale
procedura in finanza locale (normativa contenuta nel Titolo II del D.P.R. 29
settembre 1973, n. 602) a favore di quegli Enti che gestiscono direttamente la
riscossione coattiva attraverso loro gestioni, ma solo se affidate a
responsabili qualificati nominati fra coloro che siano in possesso del titolo
abilitante di cui al punto 1. Ad essi dovrebbe essere dato accesso ai pubblici
archivi di cui all’articolo 18 del Decreto legislativo 13 aprile 1999, n.112,
secondo le disposizioni dell’articolo 21 dello stesso Decreto legislativo.
4. In via provvisoria e sino a
definizione del periodo di aggiornamento professionale l’incarico potrebbe
essere affidato a coloro che risultino iscritti negli Albi Collettori ed agli
Ufficiali della riscossione abilitati all’esercizio della riscossione coattiva
ai sensi della legge 56 del 11 gennaio 1951. Tale personale, per essere
confermato, dovrà partecipare ai corsi di aggiornamento previsti e superare
l’esame finale di abilitazione.
Ribadiamo che tutta la nostra attenzione è orientata ai concreti contenuti del prossimo provvedimento governativo e alla volontà, dei gruppi creditizi interessati alla riscossione, a partecipare, come partners, alla nuova società pubblica, impegnandosi ad assorbire quell'aliquota significativa di lavoratori che si prevede non possa essere garantita dal Fondo esuberi.
Cordiali saluti.
Comunicato
esattoriali 1703