MIME-Version: 1.0 Content-Location: file:///C:/44665494/2004_05_03_1_snaprofin_circ4.htm Content-Transfer-Encoding: quoted-printable Content-Type: text/html; charset="us-ascii" Il saluto di Rino Cazzanelli

S.N.A.Pro.Fin. FABI=

 

Ai

Sindacati Autonomi Bancari

 

L= ORO  SEDI

Circolare n. 4/2004

 

La riunione del Consiglio Direttivo

 

In data  23.04.04  a Milano, si è tenuto il  Consiglio Direttivo. Nella relazio= ne di apertura sono state affrontate le questioni relativ= e ai recenti accorpamenti di reti di promotori che vedono in crescita  le banche-assicurazioni. Dopo la cessione di  Banca BNL Investimenti  a Ras Bank, ancora  da definire sotto il p= rofilo contrattuale, altri progetti  = si stanno definendo ( è il caso dei promotori del Banco di Desio in att= esa di passare a  Banca della Rete= ( 51% Sara Assicurazioni).

 

Le fusioni creano all’interno delle strutture problemi di integrazione, soprattutto quando riguardano numeri consistenti di promotori : le questioni possono riguardare ad esempio i “bonus”  e le sovrapposizioni  sui clienti.

 

Stiamo assistendo ovunque al potenziamento del settore del private banking e molti promotori finanziari&n= bsp; ritornano a fare i dipendenti in banca.

 

In questi frangenti = emerge che i metodi di reclutamento di promotori&= nbsp; utilizzati da molte reti  si sono dimostrati quantomeno inefficaci.

 

Lo  scenari= o per i promotori finanziari potrebbe modificarsi anche sotto il profilo normativo,= col confluire di Consob ed Isvap in un’unica super-Autority per i mercati finanziari , come prevede il nuovo ddl&nbs= p; a tutela del  risparmio= .

 

A dicembre ci sarà  il nostro secondo Congresso Nazionale.

Ad una commissione (composta dai colleghi  Juliano, Bottero e Paino) è stato affidato l’esame delle proposte inerenti eventuali modifiche dello statuto  che verranno ancora vagliate nella prossima riunione del  direttivo che precederà il congresso.

 

Nel corso della riunione&n= bsp; si è proceduto alle nuove nomine relative all’or= gano di coordinamento con la F= ABI la cui presidenza va a  Fabriz= io Garberi che sostituisce Rino Cazzanelli&nb= sp; dimissionario.

 

Nel  saluto<= span style=3D'mso-spacerun:yes'>  ai partecipanti  Rino Cazzanelli  ha ripercorso le tappe della costr= uzione del sindacato al quale si è dedicato negli ultimi sei anni su incari= co della FABI dopo aver lasciato l’attività lavorativa in un grup= po finanziario.

 

Proprio nel contesto lavorativo si era convinto della necessità che ci fossero delle regole specifiche idonee a tutelare i promotori  nel rapporto con  le società preponenti, che promanassero da una libera contrattazione tra le aziende e i promotori stes= si.

 

In omaggio  <= /span>alle sue qualità umane e professionali nonché all’impegno che Rino ha dato allo Snaprofin , intendiamo riportare per esteso il suo interv= ento :

“Di fatto, oggi i promo= tori finanziari non hanno voce nelle aziende per le quali operano. Ci sono reti di vendita composte da olt= re 4000  promotori finanziari (Ba= nca Mediolanum, Banca Generali, Banca Fideuram/Sanpaolo), che non colloquiano c= on la propria banca, perché non è mai stato instaurato un sistem= a di relazioni industriali. In buona sostanza è come se i lavoratori- promotori finanziari non ci fossero in quelle aziende.

Operativamente la banca  governa= i promotori attraverso i managers della rete, a loro volta promotori, ai quali viene conferito un incarico accessorio.

I promotori finanziari non so= no considerati una risorsa umana che da valore alla azienda, ma solo uno strumento commerciale per raggiungere la clientela e a dirigerl= i in maniera assolutistica è unicamente il responsabile commerciale della banca o della sim. Anche se i promotori svolgono la loro attività in uffici con l’insegna della banca, sono mantenuti in una condizione completamente avulsa dalle vicende della banca. C’è da chieder= si se la caratteristica dello svolgimento del lavoro in forma autonoma, (peral= tro dai contorni non perfettamente nitidi), sia di per sé sufficiente a giustificare il completo distacco dei promotori finanziari dagli altri lavoratori delle = banche. Queste ultime, così attente alla propria immagine, specialmente in questi tempi, dovrebbero soffermarsi attentamente sui differenti atteggiame= nti  che si manifestano tra chi opera nell’azienda  sentendosene parte attiva  e di chi, invece, si sente solamen= te utilizzato.

Un gradino sotto le reti dei promotori  ci sono le cosiddette reti parallele dei produttori assicurativi, che non sono promotori ma che spesso aspirano a diventare tali, sulle quali di recente ha fatto sentire la voce anche Assoreti. Eseguono il collocamento delle polizz= e e fanno però anche i “segnalatori di pregi” delle banche e delle sim per le quali operano; come se tutto finisse lì e non fosse invece che trovandosi dal cliente interessato a sottoscrivere un prodotto finanziario, non trovino la maniera di concludere l’affare, con il beneplacito, ovviamente non scritto, della banca o d= ella sim. Ancora una volta però  il problema non è di chi lavora ma di chi utilizza in maniera inadeguata i lavoratori e li manda allo sbaraglio.

Un tasto delicato è sicuramente quello del rapporto dei promotori con la clientela. Il promotore mette tutta la sua bravura nella cura del cliente perché è un professionista e il cliente rappresenta il patrimonio della sua ditta personale. Però il cliente procurato dal promotore  instaura rapporti contrattuali  con la banca e, pertanto, giuridicamente è cliente della banca. Il valore economico = della attività del promotore, pertanto, non &eg= rave; quasi mai pacificamente realizzabile, come normalmente avviene nell’attività di impresa e il promotore per concretizzarlo è costretto a ricorrere ad artefici, peraltro ampiamente noti, che coinvolgono la clientele.

Gli ultimi anni sono stati di tortura per i promotori finanziari, stretti tra la crisi dei mercati finanz= iari e gli scandali dei bonds, Cirio. Argentina, Parmalat e dei prodotti della finanza creativa my way e for you di banca 121 poi Monte dei Paschi e il sindacato ha raccolto le preoccupazioni e gli sfoghi di molti promotori  Le difficoltà incontrate nello svolgimento dell’attività h= anno fatto venire al pettine i nodi generati dai sistemi di reclutamento utilizz= ati dalle preponenti  basati sui f= issi mensili e sulle provvigioni minime garantite. Questi sistemi hanno portato = un numero consistente di promotori ad indebitarsi con la banca o con la sim anc= he per importi notevoli. A ciò vanno  aggiunte pratiche singolari= e fortemente penalizzanti per i promotori quali il rilascio della fideiussione personale o di terzi richiesta dalla Banca Mediolanum.

Cessazione dell’attività, cessione del ramo di azienda, cessione di società intere e fusioni: è questo il panorama ch= e i promotori hanno vissuto e ancora stanno vivendo. Tutto avviene senza uno straccio di regola che dica quali sono i diritti= dei promotori in questi casi. Ovviamente le aziende si comportano a seconda della loro convenienza, non avendo neppure l’obbligo di informare i promotori di quanto hanno intenzione di fare. Anzi, spesso è successo che sino al giorno prima= dell’annuncio siano stati dati ai promotori messaggi rassicuranti del tipo: state tranquilli, non venderemo mai. Siamo venuti in Italia per inves= tire (caso della ING). Bugie, bug= ie, come spesso accade nel mondo dei promotori.

I promotori finanziari devono imparare a difendersi e lo devono fare da soli, perché non c’è nessuno che lo faccia per loro. Sino ad = oggi la categoria si è comportata come una spugna e ha sempre assorbito tutto. Quando si sono alzate le voci di gruppi di promotori, sempre comunque di una sola rete, spesso erano quelle dei man= agers interessati unicamente a risolvere i loro casi. Una vol= ta chiarito il loro futuro e definito il nuovo ruolo, tutto si acquieta= va.

Sono convinto che un giorno i promotori diranno basta! Metteranno giù la penna, non andranno a visitare i clienti e chiederanno che siano definiti i loro diritti, perché oggi sono tutelati meno degli altri lavoratori. La loro sarà una legittima protesta per affermare la dignità ed il rispetto che le banche e le sim devono riconoscere alla loro categoria. “

 

Nel ringraziarlo ancora, gli formuliamo i nostri migliori auguri.

 

S.N.A.Pro.Fin. FABI

Milano, 03.05.04

 

<= span style=3D'mso-no-proof:yes'>Circolare n. 4-04