La FABI scrive a Siniscalco
"IL FONSPA DEVE VIVERE. NO ALLA LIQUIDAZIONE".
Il Fonspa (credito fondiario) deve vivere. Nuova lettera indirizzata dalle organizzazione sindacali, FABI in testa, a Domenico Siniscalco, amministratore delegato per l’Italia di Morgan Stanley, il colosso americano proprietario del Credito Fondiario.
Nella missiva, inviata oggi, i rappresentanti dei lavoratori hanno lanciato un accorato appello al manager il terzo dopo quello di novembre 2009 e del giugno scorso affinché intervenga per velocizzare le trattative di vendita del Fonspa. è ormai da circa due anni e mezzo, infatti, che i 150 dipendenti dell’istituto di credito (tutti concentrati nella piazza di Roma) attendono che si faccia avanti un acquirente pronto a rilevare la banca e a rilanciarla, salvaguardando tutti i posti di lavoro, dal primo all’ultimo.
“Purtroppo”, denuncia Vittorio Saccoman, rappresentante sindacale della FABI in Fonspa, “dal 2008 ad oggi abbiamo soltanto assistito a un progressivo depauperamento delle attività del Fonspa, che di fatto ha cessato di erogare credito”.
“Non vorremmo”, prosegue il sindacalista, “che dietro questa attesa e questo snervante silenzio da parte della proprietà si nasconda il proposito di giungere a una liquidazione più o meno mascherata della nostra azienda, con conseguenze pesantissime sull’occupazione”.
Un’eventualità a cui i sindacati si opporranno in tutti i modi. Chiara e netta la loro rivendicazione: il Fonspa deve vivere per continuare a fare credito sul territorio e l’occupazione dev’essere garantita. “Non accetteremo soluzioni diverse da questa”, minaccia la FABI. “Se la situazione non si sbloccherà entro tempi congrui, daremo vita a una serie di iniziative nelle quali coinvolgeremo anche le istituzioni locali e la Regione, che già in precedenti occasioni hanno dimostrato di essere dalla parte dei lavoratori del Fonspa”.
Roma 26/08/2010