Prima vittoria dei sindacati: Unicredit ha dato la disponibilità a spalmare i 4.700 esuberi su cinque anni anziché tre, come inizialmente annunciato. Il management ha inoltre assicurato che da qui al 2013 le uscite dei dipendenti che hanno maturato i requisiti per accedere al prepensionamento si fermeranno a quota 3mila.

Sono state dunque accolte le prime richieste avanzate dalla Fabi e dalle altre sigle, in occasione del secondo incontro tra organizzazioni sindacali e vertici Unicredit che si è svolto oggi a Milano nella sede della direzione generale di piazza Cordusio per discutere del piano di riorganizzazione del Gruppo.

“Un primo risultato è stato ottenuto”, ha commentato a caldo Mauro Morelli, segretario nazionale della FABI, “nel prossimo incontro, in programma a Milano il 22 settembre, chiederemo all’azienda di quantificare gli esuberi per singola area geografica e di definire gli incentivi.

Perché su questo punto non intendiamo transigere: gli esuberi dovranno avvenire solo ed esclusivamente su base volontaria e incentivata”.

La FABI ha inoltre chiesto all’azienda che le uscite siano compensate da nuove assunzioni e dalla stabilizzazione dei precari presenti nel Gruppo. Infine, in linea con il clima di austerità imposto dal programma di riorganizzazione, sono stati sollecitati tagli alle consulenze esterne e una riduzione dei benefit al management aziendale.

Milano 14/9/2010