FONSPA chiama Siniscalco
Un lungo sit-in per chiedere a Domenico Siniscalco di prendere posizione in difesa dei 150 lavoratori del Credito Fondiario (Fonspa), da quasi tre anni in attesa di vederci chiaro sul loro futuro lavorativo.
Siniscalco è, infatti, a capo per la divisione Italia di Morgan Stanley, il colosso americano che controlla al 100% l'istituto in questione presente solo sulla piazza di Roma.
Messo in vendita nel 2008, il Fonspa a partire da quel momento ha cessato ogni attività e ad oggi non è stato rilevato da alcun acquirente. “Il timore”, spiega Vittorio Saccoman, rappresentante sindacale della FABI in Fonspa, “è che sia posto in liquidazione con conseguenze gravissime per i lavoratori che così rischierebbero di finire in mezzo a una strada”.
Proprio per dire no con forza a questa eventualità i lavoratori dell’istituto hanno organizzato oggi un volantinaggio sotto la sede romana di Assogestioni, associazione presieduta dallo stesso Siniscalco.
La mobilitazione proseguirà nella mattinata di domani e si concluderà giovedì. In prima fila a difendere i posti di lavoro e il futuro di questi 150 bancari anche oggi c’era una nutrita delegazione della FABI.
“Siamo qui per dire a Siniscalco che non gli daremo tregua finchè non sarà trovata una soluzione alla vertenza Fonspa compatibile con la salvaguardia dei posti di lavoro”, ha detto Saccoman (FABI). “Come abbiamo ribadito più volte chiediamo che l’istituto continui ad operare nel settore del credito e continui a svolgere la sua attività a sostegno del tessuto produttivo romano e laziale. E soprattutto che i 150 dipendenti, con relative famiglie, non paghino per colpe non loro”.
Roma 19/10/2010