iv>Non ci saranno licenziamenti. Sono state ufficialmente raggiunte le tremila adesioni volontarie al piano di uscite incentivate, sancito dall’accordo sindacale sul piano di ristrutturazione Unicredit lo scorso 18 ottobre.
L’annuncio è arrivato proprio oggi dall’istituto di piazza Cordusio. Per la precisione i dipendenti del Gruppo che da qui a 3 anni lasceranno volontariamente il lavoro saranno 3.411 e porteranno a casa come buonuscita da un minimo di 12 a un massimo di 16 mensilità.
Si tratta di lavoratori che hanno già maturato il requisito per andare in pensione, come previsto dall’accordo dello scorso ottobre. Le maggiori uscite si concentreranno sulle piazze più importanti: Roma ( si parla di 800 pensionamenti incentivati), Milano, Palermo, Verona, Torino e- a sorpresa- Napoli.
A scegliere di andare in pensione sono stati soprattutto gli impiegati che lavorano agli sportelli (1273), seguiti dai lavoratori degli uffici interni (1420) e infine da quelli delle Direzioni esecutive e commerciali (718).
Sbloccata inoltre l’impasse per i 600 lavoratori in attesa dal 2007 di andare in pre-pensionamento volontario e incentivato, in base al vecchio accordo di fusione tra Unicredit e Capitalia siglato nel 2007. Tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011, come ha precisato nell’incontro di oggi l’azienda, potranno finalmente accedere al Fondo Esuberi.
“Il fatto che le 3mila adesioni al piano di uscite incentivate siano state raggiunte nei termini previsti e con facilità dimostra la bontà dell’accordo da noi sottoscritto lo scorso ottobre. è stata quindi, come noi prevedevamo da tempo, scongiurata l’applicazione della legge sui licenziamenti collettivi, alla quale l’azienda sarebbe ricorsa se non si fossero raggiunti i numeri di uscite programmati dall’accordo e fissati a 3mila unità”, commenta Angelo Di Cristo, Coordinatore FABI in Unicredit.
Tutto è bene quel che finisce bene? In parte. Dal 2011 l’azienda comincerà a rendere esecutive le oltre 2000 assunzioni, di cui 1.077 conferme a tempo indeterminato degli apprendisti, previste dall’intesa sindacale. “Come FABI”, sottolinea Di Cristo, “vigileremo affinché tutto avvenga nel massimo rispetto degli accordi presi. La creazione di nuova occupazione è infatti uno dei punti più importanti dell’accordo”.
“Abbiamo infine”, conclude il Coordinatore FABI in Unicredit, “ottenuto un impegno da parte della banca ad assumere, previa valutazione delle loro competenze, parte del personale del Gruppo Delta rimasto senza lavoro e che attualmente usufruisce delle prestazioni del Fondo emergenziale”.
Milano 26/11/2010