VERTENZA SEBA: parla Sileoni
iv>”Chiediamo agli amministratori delegati di Banca Marche, Carilo, Carifac, Carifermo e Carisap di farsi carico del futuro dei 35 dipendenti di Seba spa, società di servizi bancari jesina, riassumendoli all’interno delle proprie strutture”.
L’appello è stato lanciato proprio oggi dal Segretario Generale della FABI, Lando Sileoni, personalmente intervenuto nella vertenza che ormai da mesi tiene in bilico 35 lavoratori bancari marchigiani e le loro famiglie.
La Seba, con un buco di bilancio vicino al milione di euro, è infatti a rischio vendita. E ad oggi le banche azioniste non hanno ancora firmato un accordo con le organizzazioni sindacali per assicurare il riassorbimento dei lavoratori qualora la società venga ceduta a terzi.
“Riteniamo”, ha scandito forte e chiaro Sileoni, “che in quanto azionisti di Seba, le banche abbiano il dovere morale di garantire l’occupazione a queste 35 persone, il cui posto è attualmente compromesso da scelte aziendali evidentemente sbagliate e delle quali i lavoratori non hanno alcuna colpa. E per le quali è iniquo e inaccettabile che venga messa in forse la loro stabilità lavorativa”.
Il Segretario Generale della FABI ha anche invitato “il sindaco di Jesi, il presidente della Provincia di Ancona e il Governatore delle Marche ad aprire dei tavoli di confronto con le aziende azioniste e le organizzazioni sindacali per trovare una soluzione alla vertenza Seba e assicurare un futuro occupazionale a tutti i lavoratori della società di servizi bancari jesina”.
Intanto il prossimo 16 dicembre si riunirà l’assemblea dei soci di Seba spa. Viste le consistenti perdite accumulate dalla società, due sono le strade percorribili: la ricapitalizzazione oppure la liquidazione.
Il Segretario Provinciale di FABI Ancona, Massimo Buonanno, ha intanto avvertito la proprietà: se ai lavoratori non viene garantita la certezza del posto di lavoro, il sindacato intraprenderà delle azioni legali contro l’azienda perché in 20 anni di attività non ha rispettato alcuni obblighi contrattuali.
“Abbiamo già dato mandato ai nostri avvocati di intervenire”, dichiara il Segretario Provinciale.
Jesi 01/12/2010
