iv>Cinquecentotrentanove conferme a tempo indeterminato dei precari presenti nel Gruppo, che verranno assunti a fronte delle 500 uscite volontarie di personale con requisiti per la pensione o il pre-pensionamento, e infine percorsi certi di stabilizzazione progressiva per i lavoratori interinali. Tutti da realizzare entro il 31 dicembre 2011.
Queste le principali novità introdotte dall’accordo tra sindacati, Fabi in prima linea, e Banco Popolare siglato sabato mattina 11 dicembre alle ore 7 dopo una maratona sindacale di tre giorni.
Dei cinquecento lavoratori in uscita, 300 potranno andare in pensione attraverso degli incentivi, altri 100 saranno collocati, previa adesione, sul Fondo di Solidarietà e infine 100 andranno via per approdare in altre aziende.
La banca si è poi impegnata ad accettare fino a un massimo di 150 richieste di adesione al Fondo di solidarietà. E proprio a queste uscite aggiuntive è legata a doppio filo la conferma dei lavoratori in somministrazione nel Gruppo. Per ogni dipendente che andrà via sarà avviato un percorso di stabilizzazione progressiva a favore dell’interinale. “Una conquista importante”, spiega Roberto Vezzoni, a capo del Coordinamento Fabi in Banco Popolare, “perché finalmente si offre una prospettiva di stabilità a dei lavoratori che formalmente dipendono da agenzie di somministrazione e non dalla banca e sono dunque giuridicamente meno tutelati e più esposti alla precarietà”.
Per quanto riguarda invece le assunzioni in pianta stabile dei 539 lavoratori precari, apprendisti e con contratti a tempo determinato, queste saranno realizzate automaticamente all’uscita dei 500 dipendenti che andranno o in pensione con incentivo oppure in pre-pensionamento entro il 31 dicembre 2011.
Sempre all’interno dell’intesa sono stati prorogati anche altri vecchi accordi, come quello sulla mobilità del personale e sulla tutela dei lavoratori in caso di cessione di rami d’azienda.
Resta così valido il diritto del lavoratore dell’ex mondo Bpi a rifiutare un trasferimento a oltre 50 kilometri dal proprio comune di residenza e la possibilità di riassorbimento dei dipendenti nel Gruppo, qualora la banca metta in vendita suoi asset e questo generi delle tensioni occupazionali.
“L’accordo siglato oggi”, conclude Vezzoni, “rappresenta una garanzia di stabilità per tutti i lavoratori del Banco Popolare: sia per i precari, sia per gli stessi dipendenti, che avranno piena tutela anche in caso di tensioni occupazionali”.
Verona 11/12/2010