iv>Attimi di panico oggi in una filiale Unicredit di Roma. Due malviventi armati hanno fatto irruzione nell’agenzia e hanno tentato di mettere a segno una rapina, prendendo in ostaggio due clienti e puntando la pistola che poi si è rivelata essere un’arma giocattolo- alla tempia di un cassiere.
Immediato l’intervento della Squadra mobile. In pochi minuti le forze dell’ordine sono giunte sul posto e hanno arrestato i due rapinatori.
L’episodio per fortuna non ha avuto conseguenze tragiche, ma pone ancora una volta alla ribalta il problema della sicurezza nelle banche.
Una questione, che alla luce di quanto accaduto, la FABI porterà all’attenzione del Gruppo nel prossimo incontro con i vertici aziendali.
“In settimana”, dice Emanuele Amenta, Coordinatore romano dei rappresentante aziendali FABI in Unicredit, “insieme alle altre organizzazioni sindacali chiederemo un confronto con l’azienda per discutere di quanto accaduto e cercare di elaborare proposte e soluzioni”.
“Più volte”, tuona Amenta, “abbiamo denunciato che i soli sistemi di video-sorveglianza, utili a proteggere più il denaro che i lavoratori, sono inadeguati”.
“Basti pensare che nel mese di dicembre sono stati messi a segno ben 7 colpi nelle filiali Unicredit a Roma, che insieme a Milano è la piazza più esposta al rischio rapina”.
“Per garantire una maggiore sicurezza a dipendenti e clientela, abbiamo più volte chiesto all’azienda di dotare le filiali più sensibili di guardie giurate, ma la banca per una miope politica di contenimento dei costi ha sempre risposto picche”.
“Nostro impegno nel prossimo futuro”, prosegue il sindacalista FABI, “sarà quello di mantenere le guardie giurate almeno a presidio delle agenzie maggiormente a rischio”.
Stando al consistente numero di colpi messi a segno nella capitale, le telecamere a circuito chiuso sembrano, infatti, non essere il miglior deterrente per tenere lontani i malviventi.
“Possono servire”, commenta Loris Brizio, responsabile nazionale del Dipartimento sicurezza FABI, “solo se sono efficacemente collegate con le centrali operative delle forze dell’ordine del territorio”.
E proprio questo sarà uno degli aspetti al centro del prossimo rinnovo contrattuale. “Di concerto con la segreteria nazionale della FABI”, dichiara Brizio, “chiederemo alle banche aderenti all’Abi un impegno a stabilire maggiori sinergie con le forze dell’ordine per gestire efficacemente i sistemi di videosorveglianza e di adottare politiche di sicurezza volte a tutelare non solo il denaro ma soprattutto i dipendenti e i clienti”.
Roma 10/01/2011