iv>Si annunciano tempi duri per i manager bancari. O giusti, a seconda dei punti di vista. Bankitalia ha infatti pronta la bozza sulle nuove disposizioni di vigilanza in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche, documento che, recependo quanto stabilito dall’ultima direttiva europea, pone dei paletti alle retribuzioni dei numeri uno dei grandi istituti di credito.
La circolare è online sul sito di Bankitalia e ci rimarrà fino alla fine di gennaio per essere visionata da esperti e comuni cittadini che potranno inviare, come da prassi, i loro commenti e le loro osservazioni sui contenuti del documento.
L’entrata in vigore della normativa dovrebbe avvenire entro l’anno.
Retribuzione variabile strettamente collegata al raggiungimento “effettivo” di obiettivi a medio lungo termine. Così dovrà presentarsi la nuova busta paga del manager bancario secondo quanto previsto dalla circolare.
I parametri in base ai quali si determinerà l’ammontare del salario incentivante dovranno essere “ben individuati, oggettivi e di immediata valutazione” e tenere conto del livello di patrimonializzazione della banca e del rischio effettivamente assunto dal manager.
Nelle grandi banche dovrà essere costituito, inoltre, un comitato di remunerazione, composto da consiglieri indipendenti e che non hanno un ruolo esecutivo all’interno dell’azienda, con il compito di stabilire la cifra dei compensi ai manager in base alle linee guida dettate da Bankitalia.
E la nuova circolare dovrebbe dare un taglio anche alle buonuscite milionarie completamente sganciate dai risultati di mercato. Infatti i compensi “pattuiti in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro”, recita il testo di Bankitalia, “devono essere collegati alla performance realizzata e ai rischi assunti”.
Finisce l’era dei regali, insomma.
“Abbiamo letto attentamente la bozza di Bankitalia”, dichiara Mauro Bossola, Segretario Generale aggiunto della FABI, “e ci troviamo pienamente d’accordo con quanto stabilito.
“Come più volte abbiamo sostenuto pubblicamente”, sottolinea Bossola, “riteniamo che i compensi ai manager non debbano essere stabiliti in maniera arbitraria ma tenendo conto di parametri precisi legati al raggiungimenti degli obiettivi a medio e lungo termine e alla situazione patrimoniale dell’azienda”.
“Proprio recentemente”, argomenta il Segretario generale aggiunto, “è accaduto che all’ex ad di Unicredit, Alessandro Profumo, sia stata accordata una buonuscita di 40 milioni di euro, nonostante l’azienda avesse varato un pesante piano di ristrutturazione chiedendo grossi sacrifici ai lavoratori.
Con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni, ci auguriamo che questo non succeda più e ci adopereremo per sollecitare Bankitalia a licenziare il provvedimento in tempi congrui e a vigilare, in un secondo momento, sulla sua corretta applicazione”.
Roma 19/01/2011