iv>Un vero e proprio osservatorio sul lavoro femminile nelle banche della provincia di Bergamo. Una fucina di iniziative e nuove proposte per promuovere concretamente la cultura delle pari opportunità all’interno degli istituti di credito del territorio.
Ecco a voi Labcare, il laboratorio nato a giugno dell’anno scorso su iniziativa della FABI e delle altre sigle del credito con il supporto della Consigliera delle Pari Opportunità della Provincia di Bergamo, Sara Zinetti.
Attivo da poco più di sei mesi, l’osservatorio ha già messo in cantiere alcuni progetti a sostegno del lavoro femminile. L’ultimo in ordine di tempo finirà a breve sul tavolo della Commissione Formazione del Gruppo Ubi. Si tratta di una proposta innovativa: promuovere dei programmi formativi a favore delle lavoratrici madri che tornano in banca dopo il congedo maternità, per permettere loro di migliorare le proprie competenze professionali ed essere più competitive.
Del resto i numeri raccolti recentemente da Labcare e presentati alla stampa locale parlano chiaro: nonostante le lavoratrici rappresentino il 43% del personale bancario e siano percentualmente più scolarizzate, ben i 3 quarti di loro non riesce a far carriera e rimane relegata a semplici ruoli impiegatizi.
“Purtroppo” commenta Marilla Serina, componente di Labcare in quota FABI, “questi dati dimostrano che si è fatto ancora poco per sviluppare una cultura delle Pari opportunità nelle nostre aziende. Come sappiamo tutti, la cura dei figli e della famiglia ricade ancora oggi tutta sulle spalle delle donne e le imprese si impegnano ben poco a sostenere il lavoro femminile. Labcare nel suo piccolo vuole contribuire a colmare questo gap, facendosi portavoce delle esigenze delle lavoratrici presso i tavoli sindacali territoriali e promuovendo iniziative concrete a loro sostegno. In Ubi già dalla prossima settimana dovremmo cominciare a discutere dei programmi di formazione rivolti alla lavoratrici madri e ci impegneremo affinché il dibattito sia aperto anche negli altri istituti di credito della provincia”.
Tra qualche mese, annuncia inoltre la Serina, Labcare distribuirà un questionario indirizzato alle donne in tutte le principali aziende di credito del territorio per capire quali sono le maggiori difficoltà che le bancarie bergamasche incontrano sul lavoro e le loro aspettative circa l’azione del sindacato.
Flessibilità dell’orario lavorativo, che possa permettere di conciliare i tempi di lavoro con quelli della famiglia, e potenziamento di importanti forme di welfare come gli asili aziendali: queste le prossime richieste che avanzerà il Coordinamento.
“Lungi dall’essere l’ennesimo inutile carrozzone che discetta di pari opportunità”, sottolinea la Serina, “vogliamo che Labcare abbia un ruolo attivo e propositivo e ci stiamo adoperando per questo: per far arrivare le nostre idee sui tavoli sindacali che contano. La Segreteria provinciale di FABI Bergamo ad oggi ha dimostrato grande sensibilità rispetto alle nostre rivendicazioni”.
E un plauso all’iniziativa bergamasca è arrivato anche dal Coordinamento nazionale Donne della FABI. “Il progetto Labcare è molto interessante”, dichiara Cristiana De Pasquali, Responsabile del Coordinamento FABI Donne, “e auspichiamo che presto anche in altre realtà nascano laboratori simili, in grado, proprio perché legati al territorio, di essere un punto di riferimento concreto per le lavoratrici. Come FABI nazionale”, conclude De Pasquali, “continueremo a sostenere queste iniziative e a dare loro impulso”
Roma 25/01/2011