ABI: si riducono gli esuberi

ABI: si riducono gli esuberi
Significativa riduzione degli esuberi e l'impegno da parte dell'Abi ad avviare a partire da novembre un percorso di stabilizzazione per i lavoratori precari.
Questi i principali effetti dell'accordo di ristrutturazione aziendale firmato dall'Abi e dai sindacati venerdì e perfezionato oggi per riequilibrare i conti dissestati di Palazzo Altieri.
La FABI e le altre organizzazioni sindacali sono riuscite a ottenere che il numero di esuberi passasse dalle 80 unità, inizialmente richieste dall'Abi, alle attuali 36.
Le uscite saranno realizzate prevalentemente attraverso il ricorso al Fondo di Solidarietà. Dei 36 dipendenti Abi in esubero, trenta andranno in prepensionamento e gli altri 6, che hanno maturato i requisiti pensionistici, direttamente in quiescenza.
Per portare il bilancio in pareggio nei prossimi 5 anni, sono state individuate poi altre misure che non avessero impatti traumatici sull'occupazione, come duramente rivendicato dalla FABI; e che quindi non portassero a un ulteriore taglio dei posti di lavoro.
Solo per i prossimi tre anni si farà quindi ricorso ai contratti di solidarietà e ad altre piccole soluzioni volte a ridurre il passivo accumulato dall'Abi negli ultimi 5 anni, che ammonta a 30 milioni di euro, come la riduzione degli straordinari e il temporaneo blocco dell'ex premio di rendimento, come da mandato assembleare.
Trascorsi i 3 anni tutto tornerà come prima.
Salve, invece, le garanzie su previdenza complementare: sarà mantenuta la contribuzione aziendale del 4% su Previbank e sulla cassa malattia.
Oggi, infine, sono stati aggiunti all'intesa altri tre passaggi particolarmente rilevanti: l'azienda ha assicurato, nero su bianco, che al piano di ristrutturazione avviato non ne seguiranno altri perché le misure di contenimento dei costi individuate porteranno al riequilibrio dei conti.
Nessun nuovo taglio di posti di lavoro all'orizzonte, dunque, e men che meno peggioramento delle retribuzioni e degli standard contrattuali in vista per gli anni a venire.
Infine una buona notizia per i precari: dal prossimo novembre l'Abi si è impegnata ad iniziare un confronto con i sindacati che porti all'avvio di un percorso di stabilizzazione per i lavoratori a termine.
"Come FABI", commenta il segretario nazionale Mauro Morelli, "ci siamo impegnati affinché il piano di contenimento dei costi avesse l'impatto meno traumatico possibile sui lavoratori.
Dopo mesi di dura trattativa, siamo così riusciti a ridurre gli esuberi, passati da 80 a 36, e a ricercare soluzioni per riequilibrare i conti non troppo penalizzanti per gli impiegati e soprattutto a validità temporanea.
I sacrifici che i lavoratori sosterranno nei prossimi tre anni serviranno a sistemare definitivamente i conti dell'azienda e a impedire che si verifichino nuove tensioni occupazionali.
La stessa Abi lo ha garantito nell'accordo".

v>”è doveroso sottolineare per ò”, conclude Morelli dando una stoccata all’Abi, “che questa situazione di squilibrio dei conti è stata determinata unicamente da scelte sbagliate dell’azienda, mai intervenuta per ridurre le spese generali, che come FABI abbiamo sempre stigmatizzato e su cui continueremo a non tacere”.

La prossima settimana l’accordo sarà sottoposto all’assemblea dei lavoratori dell’Abi per l’approvazione definitiva.
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