B. D’ITALIA: scatta lo SCIOPERO

B. D'ITALIA: scatta lo SCIOPERO

Il prossimo 15 aprile i lavoratori di palazzo Koch sciopereranno contro l'applicazione della manovra di contenimento della spesa pubblica alla Banca d'Italia.

Lo sciopero è stato indetto oggi dalla FABI e dalle altre organizzazioni sindacali, ad eccezione della Dircredito.

Il provvedimento, a cui il Consiglio superiore di Bnkitalia ha dato l’ok attraverso l’apposita delibera varata il 30 marzo, nonostante la ferma opposizione dei sindacati, FABI in prima linea, porterà infatti al blocco della contrattazione per il prossimo triennio.

Ci ò significa che tutti gli scatti contrattuali ad oggi previsti per i lavoratori di Bankitalia subiranno un congelamento fino al 2013.

“Un provvedimento assolutamente ingiustificato e giuridicamente inaccettabile”, ha attaccato Angelo Maranesi, Coordinatore FABI in Bankitalia, “per un semplice motivo: la Banca d’Italia non pu ò essere assoggetta alla manovra di contenimento dei costi perché non è una società pubblica, ma ha un capitale al 94% controllato da imprese private.

Non producendo spese per lo Stato, non vediamo come possa essere sottomessa a una politica di contenimento costi alla stregua di qualsiasi altra pubblica amministrazione”.

“Non vorremmo”, ha proseguito Maranesi, “che l’applicazione della legge 122/10 fosse un primo passo per minare l’indipendenza della Banca d’Italia e per condurla sotto il controllo della politica.

Una strategia che riporterebbe questa Istituzione, che ha saputo guadagnarsi credibilità e rispetto anche grazie all’operato lungimirante dei suoi Governatori, indietro di tanti anni”.

A partire da domani, inoltre, la FABI e le altre sigle convocheranno i loro consulenti legali di fiducia per valutare la possibilità di presentare un ricorso contro l’articolo del Decreto Milleproroghe che autorizza la Banca d’Italia ad applicare il provvedimento anche in assenza di un accordo con le organizzazioni sindacali, come invece prevede la legge.

“Metteremo in campo ogni tipo di iniziativa”, avverte Maranesi, “affinché la norma non passi penalizzando ingiustamente i lavoratori di Bankitalia”.

Roma 04/04/2011

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