iv style=”text-align: justify”>Scene di panico, di sangue e di violenza nella filiale di Latina del Banco di Brescia. Lo scorso 13 maggio, come prontamente denunciato da un volantino sindacale firmato dalla FABI, due malviventi, in evidente stato di alterazione, hanno fatto irruzione in banca e non potendo prelevare il denaro, diligentemente riposto e custodito secondo le norme, hanno aggredito il Responsabile della filiale.
Pugni, calci, spintoni e, dulcis in fundo, cocci di bottiglia utilizzati come armi: così il dirigente è stato malmenato e ferito dai due banditi.
Un episodio che la FABI ha prontamente denunciato, chiedendo al Direttore generale ragguagli sugli attuali sistemi di sicurezza adottati dalla banca.
“La Filiale è dotata di adeguati sistemi di sicurezza, di dissuasione e di rilevamento all’ingresso?”, ha domandato polemicamente la Rappresentanza sindacale FABI Area Lazio del Banco di Brescia. E ancora: “Quali interventi intende attuare la Direzione generale per scongiurare altri analoghi episodi?”.
“Vorremmo ricordare”, hanno rimarcato i sindacalisti, “che quando c’è di mezzo la vita delle persone, come in questi casi, non possono esistere né budget, né risparmi. Esiste solo una priorità: il rispetto dell’integrità fisica di chi lavora in Filiale, rispetto che deve essere assicurato dai massimi Responsabili Aziendali”.
“Siamo noi ora, per ò, che mettiamo e metteremo al centro dell’attenzione la legalità dell’azione, in questo caso, della Direzione Generale ed esigiamo delle risposte precise ed inequivocabili. Non possiamo tollerare altre omissioni e negligenze e, da questo momento in poi, una particolare lente d’ingrandimento la riserveremo alle responsabilità e alle scelte della Direzione Generale”.
“L’insensibilità sociale è spesso la causa di molti mali e un “vero” Direttore Generale è profumatamente pagato per risolvere i problemi della banca, e non per crearli.
Siamo abituati alla lotta e non ci faremo intimidire da chi non conosce la banca, da chi non rispetta i lavoratori, da chi vuole raggiungere con ogni mezzo i numeri e gli obiettivi aziendali solo per dimostrare di essere un “vero” Direttore Generale”, ha concluso la Rappresentanza sindacale FABI Area Lazio del Banco di Brescia.