iv style=”text-align: justify”>Si conclude con l’ennesima- e si spera definitiva- vittoria la vicenda giudiziaria di C.C., direttore della filiale Unicredit- Banca di Roma di Venarotta, nell’Ascolano, licenziato dalla banca nel 2005 e assistito nella sua battaglia legale dalla FABI, il sindacato autonomo dei bancari.
La corte d’appello di Ancona ha infatti confermato la sentenza di primo grado, giudicando illegittimo il licenziamento e condannando Unicredit al reintegro del dipendente e al pagamento di 3mila euro per rimborso delle spese legali.
C.C. era stato licenziato dalla banca nel 2005 per aver concesso degli affidamenti ad alcuni privati e a imprese del territorio. Finanziamenti regolarmente erogati nel 2003 che sono costati al lavoratore un secco licenziamento, ben 2 anni dopo la concessione dei prestiti.
“Siamo pienamente soddisfatti dell’esito della causa.”, commenta a caldo Massimo Buonanno, segretario regionale di FABI Marche, “Ancora una volta il nostro sindacato è riuscito a far valere i diritti di un dipendente bancario, punito- fatto grave e paradossale- per aver semplicemente svolto il suo lavoro.
Non solo il Tribunale, ma anche la Corte d’appello di Ancona ha sancito l’intempestività e l’illegittimità del provvedimento rispetto alle azioni contestate”.
“Adesso”, conclude polemico Buonanno, “vorremmo sapere quanto è costato alla banca in termini di spese legali, avvocati, risarcimenti e danni d’immagine, questa politica fallimentare di gestione delle risorse umane”.