BARCLAYS: c’? l’Accordo

BARCLAYS: c'? l'Accordo

iv style=”text-align: justify”>Nessun licenziamento secco, ma soltanto uscite volontarie e incentivate. Si chiude positivamente la vertenza Barclays, cominciata ad aprile con l’annuncio da parte della banca inglese di 167 esuberi, dirette conseguenze di un piano di ristrutturazione che prevede la chiusura di 15 filiali e di altrettanti centri impresa del perimetro Italia.

Dopo una serrata trattativa durata oltre 2 mesi, la FABI e le altre organizzazioni sindacali hanno infatti firmato un accordo, nella notte di venerdì, che attenua notevolmente le ricadute occupazionali del progetto di riorganizzazione varato dalla banca inglese per contenere le perdite maturate nel 2010 (si parla di un buco di bilancio di circa 50 milioni).
Gli esuberi sono passati dagli iniziali 167, dichiarati dall’azienda, agli attuali 92 e si è stabilito che fino al 13 luglio le uscite avverranno soltanto su base volontaria e dietro cospicuo incentivo economico. Non solo.
L’intesa stabilisce anche che 46 lavoratori oggetto della procedura saranno ricollocati presso altre filiali della banca e se necessario riqualificati professionalmente. Altro strumento utilizzato per salvaguardare i posti di lavoro sarà il part-time: 9 dipendenti potranno fare richiesta di trasformazione del proprio contratto, con la garanzia di poter tornare al tempo pieno in caso di esigenze aziendali che richiedano in futuro un aumento di personale.
I lavoratori che invece sceglieranno la strada della risoluzione del rapporto di lavoro potranno, o accedere al Fondo di Solidarietà, qualora ne abbiano i requisiti anagrafici, oppure fare ricorso alle dimissioni incentivate.
L’incentivo messo sul piatto in questo ultimo caso? Ventiquattro mensilità base lorde (2 anni di stipendio) cui si aggiungeranno altre eventuali mensilità in base alla propria anzianità o al proprio stato di famiglia. Previsto inoltre per un anno un servizio gratuito di outplacement: aziende specializzate aiuteranno i lavoratori in questione a trovare un nuovo impiego consono alle loro attitudini e qualifiche.
“Quello che abbiamo da poco siglato è un ottimo accordo”, commentano Monica Brugnoli e Franco Morandi, Rappresentanti sindacali della FABI che insieme al segretario nazionale Mauro Scarin hanno seguito la trattativa in Barclays, “l’azienda inizialmente era partita con il proposito di mandare a casa 167 lavoratori e attivare unicamente, come ammortizzatore sociale, il Fondo esuberi.
Dato che nella nostra banca i dipendenti sono in media giovani e che quindi ben pochi avrebbero potuto accedere alle prestazione del fondo, abbiamo chiesto e ottenuto che venisse ridotto il numero delle eccedenze di personale e che si mettessero in campo altri strumenti per attenuare le ricadute occupazionali della ristrutturazione: dal part-time e alle ricollocazioni di parte dei dipendenti in esubero in altre filiali italiane del Gruppo, oltre all’erogazione di consistenti incentivi economici per chi decide di lasciare il posto”.
Milano 13/06/2011
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