iv style=”text-align: justify”>Aumenti economici del 7,29%, oltre a 1% di revisione della scala paramterale, per salvaguardare il potere d’acquisto dei salari, partecipazione dei lavoratori alla governance delle banche e dunque ai risultati d’impresa, assunzioni a tempo indeterminato di giovani con salario d’ingresso per favorire nuova occupazione stabile e di qualità e infine maggiori stanziamenti nel welfare aziendale.
Queste, in estrema sintesi, le principali richieste avanzate dalla FABI e dagli altri sindacati nella nuova piattaforma contrattuale del credito cooperativo, licenziata oggi e che nei prossimi giorni fino alla seconda decade di luglio sarà sottoposta all’approvazione dei circa 36mila dipendenti delle Bcc italiane, tramite assemblee per poi essere successivamente presentata a Federcasse.
I sindacati hanno chiesto per il triennio 2011-14 un aumento degli stipendi del 7,29%, più un 1% di revisione della scala parametrale, sulla falsariga di quanto chiesto in Abi.
Gli incrementi sono legati alla recupero dell’inflazione dei tre anni precedenti e alla previsione inflativa per il triennio prossimo.
Ma sono stati richiesti maggiori investimenti sia nel Fondo pensione integrativo di settore sia nella Cassa mutua (la cassa sanitaria del credito cooperativo), per garantire ai lavoratori un welfare aziendale più forte. è stata suggerita, poi, la creazione ex novo di un circolo ricreativo a rete nazionale che offra a tutti i lavoratori contributi economici sulle spese di istruzione e del tempo libero.
Dal punto di vista normativo, la FABI ha calcato l’accento sulla salvaguardia e sul pieno sviluppo delle peculiarità del modello cooperativo, ribadendo la necessità che tutti i lavoratori diventino soci delle banche e possano così partecipare alla gestione e ai risultati d’impresa.
Importante anche il capitolo relativo alle nuove assunzioni: è stata sottolineata a gran voce la necessità di contrastare l’utilizzo improprio dei contratti precari.
I sindacati hanno quindi rivendicato nuove assunzioni a tempo indeterminato a fronte di una flessibilità inquadramentale limitata nel tempo ma con la piena garanzia, per i neo-assunti, di poter fruire dei benefici previsti dai contratti di secondo livelli (dai premi alla previdenza, alla sanità, alla tutela della mobilità, ecc.).
Infine chieste più regole anche per gli stage e l’apprendistato: i primi dovranno avere una durata limitata e prevedere un rimborso spese e l’erogazione dei buoni pasto, mentre il secondo dovrà ridurre la sua durata massima da 4 a 2 anni.
“Questa”, commenta Luca Bertinotti, segretario nazionale FABI con delega al credito cooperativo, “è una piattaforma contrattuale che esalta pienamente le specificità del settore, chiedendo maggiori investimenti nel welfare, già fiore all’occhiello del sistema Bcc, e la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende e ai risultati d’impresa”.
“Ma oltre a ci ò”, sottolinea il segretario nazionale FABI, “la piattaforma si pone l’obiettivo di ridurre le differenze retributive tra lavoratori della vecchia guardia e quelli assunti dal 2001 in poi, che rappresentano attualmente il 38% della forza lavoro”.
Dal 2001 in poi le retribuzioni dei nuovi assunti nelle banche di credito cooperativo sono state, infatti, allineate alle tabelle Abi.
“Per attenuare questa differenza”, spiega Bertinotti, “abbiamo chiesto che i lavoratori più giovani vengano tutelati attraverso maggiori contribuzioni in welfare e premi aziendali”.
Roma 01/07/2011