FIMIT: contratto a rischio
Il contratto bancario dei dipendenti di Fimit SGR non si tocca. A ribadirlo il Coordinamento FABI di Roma e provincia, che in una nota ha denunciato come l'azienda, attiva nel ramo del risparmio gestito, stia tentando di applicare ai suoi lavoratori il contratto del terziario in sostituzione di quello del credito.
"La nostra organizzazione stigmatizza fortemente il comportamento del management aziendale che sta usando tutti i mezzi a disposizione nei confronti dei dipendenti al fine di raggiungere il proprio obiettivo", ha accusato il Coordinatore di FABI Roma, nonchè segretario nazionale, Mauro Morelli.
I sindacati sono stati convocati dalla società il mese scorso. Durante l'incontro la FIMIT ha presentato la sua ipotesi di accordo, che tra le altre misure per risanare i conti, prevede anche il passaggio dei lavoratori, da sempre inquadrati come bancari, all'area contrattuale del terziario.
Una proposta subito rispedita al mittente dalle organizzazioni sindacali, che hanno così sospeso la trattativa, rimandandola a data da destinarsi.
Categorico il Segretario nazionale della FABI Mauro Morelli. "Fin quando non verrà messo nel cassetto il progetto, inattuabile anche da un punto di vista giuridico visto che i lavoratori sono bancari a tutti gli effetti ed esercitano attività legate all'intermediazione creditizia, ci rifiutiamo di iniziare qualsiasi confronto con la controparte".
Accettare questa ipotesi rappresenterebbe, inoltre, un pericoloso precedente per i lavoratori di tutte le società di risparmio gestito, fa notare Morelli.
Che potrebbero così sentirsi legittimate a inquadrare i propri dipendenti con un contratto diverso da quello del credito e, dunque, meno vantaggioso per questi ultimi in termini economici.
"La Fimit", assicura il Segretario nazionale della FABI, "non farà mai da apripista".
La società, attiva nei fondi comuni di investimento immobiliare e con sede legale a Roma, è la più grande SGR autonoma del nostro Paese, per una massa complessiva gestita di 5,3 miliardi di euro. Attualmente occupa circa cento lavoratori su tutto il territorio nazionale.
v style=”text-align: justify”>Roma 11/07/2011