SANTANDER: la carica dei 200

SANTANDER: la carica dei 200

iv style=”text-align: justify”>Primo sciopero nazionale in Santander Italia, il colosso spagnolo presente nel nostro Paese da 25 anni e che dà lavoro a circa 700 persone.

Il blocco è stato proclamato dalla FABI e dalla Fisac e, secondo una prima stima, ha coinvolto circa il 60% delle filiali italiane del Gruppo.
Non solo. Contestualmente allo sciopero, questa mattina si è anche svolta a Torino davanti alla Direzione generale della banca, al Lingotto, una manifestazione di circa 200 lavoratori venuti da tutta Italia.
Motivo della protesta e dello sciopero? La politica adottata dall’azienda negli ultimi mesi: 18 lavoratori del Sud sono stati trasferiti a Torino, senza tener conto delle proposte avanzate dal sindacato nell’apposita procedura, e altri 19 in servizio presso gli uffici torinesi addetti alla post vendita e protocollo sono in procinto di essere ceduti alla Comdata, società che opera al di fuori dell’area del credito.
Così oggi dalle dieci alle due e mezza circa 200 lavoratori si sono riuniti davanti alla Direzione generale della banca a Torino, presso il Lingotto, e hanno dato vita, supportati dalla FABI, a un sit in di contestazione.
Armati di striscioni, fischietti e maglie con su scritto “indignatos” (perché la casa madre intenda), i dipendenti hanno manifestato tutta la loro rabbia contro i provvedimenti dell’azienda.
“Soprattutto contro quello che impone a 18 lavoratori del sud di fare armi e bagagli e trasferirsi a Torino. Anche perché coinvolge in prevalenza lavoratrici madri con figli piccoli e dipendenti beneficiari della legge 104. Insomma, una vera e propria ingiustizia”, attacca Cosimo Torraco, Segretario provinciale di FABI Torino, “contro cui daremo battaglia in sede di giudizio.
Offriremo, infatti, ai lavoratori che vorranno ricorrere la piena assistenza legale”.
Quanto invece al trasferimento del ramo d’azienda addetto alla post vendita e al protocollo con i suoi 19 lavoratori, la partita è ancora tutta da giocare.
Lunedì 18 luglio inizieranno, infatti, le trattative con la FABI e gli altri sindacati.
“Nostro obiettivo”, dichiara Torraco, “è siglare un accordo che tuteli pienamente questi lavoratori garantendo loro il mantenimento del contratto del credito e il rientro in azienda in caso di tensioni occupazionali”.
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