Assemblea ABI: parla Sileoni
iv style=”text-align: justify”>”Quella del Presidente Giuseppe Mussari è stata una relazione puntuale, approfondita, politicamente lungimirante e accorta”.
Questo il parere espresso dal Segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, sulla relazione tenuta questa mattina dal Presidente Mussari durante l’assemblea annuale dell’Abi.
“Il Presidente Mussari non si è soltanto limitato a un’analisi delle difficoltà attuali, ma ha proposto con coraggio idee e soluzioni, riconoscendo l’importanza del contributo passato, presente e futuro dei lavoratori bancari”.
“Quando il Presidente Mussari parla di un’ innovativa concertazione tra le parti dà atto alle organizzazioni sindacali del loro decisivo apporto nell’ultimo accordo sulla riforma del nostro ammortizzatore sociale, il Fondo esuberi. Alla sua prima relazione annuale il Presidente ha confermato di avere un’ottima visione politica e tecnica del sistema bancario”.
“Resta chiaro che, su argomenti di carattere sindacale”, ha voluto per ò sottolineare Sileoni, “come gli aumenti economici inflattivi legati alla produttività, una posizione politica più volte espressa dall’Abi nelle trattative che proprio oggi partiranno sul rinnovo del contratto nazionale, siamo distanti anni luce, ma resta confermato un giudizio assolutamente positivo di questa nuova presidenza.
è la prima volta infatti che un presidente dell’Abi riconosce, anche dal punto di vista politico, il ruolo fondamentale dei lavoratori e del movimento sindacale nel settore bancario”.
Il Presidente Mussari nella relazione ha anche lodato la FABI per la sua recente presa di posizione pubblica contro l’aumento dello 0,75% dell’Irap sulle banche, una tassa che incide direttamente sul costo del lavoro e che quindi metterebbe a rischio i salari dei lavoratori.
“Adesso dir ò una cosa per la quale so che verr ò rimproverato”, ha esordito Mussari, “Volevo ringraziare e lodare pubblicamente la FABI e la UILCA perché si sono pubblicamente schierate contro l’incremento dell’Irap”.
Una battaglia nell’interesse delle banche, ma prima di tutto dei lavoratori, of course.
Roma 13/07/2011
