La società di Ict alle prese con un piano di riduzione dei costi per 12 milioni di euro. La FABI in trattativa per salvare i lavoratori. Diego Severi: "Nostra priorità mantenere i livelli occupazionali, anche attraverso l'adozione del telelavoro e del part time"
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T SYSTEM ITALIA, 150 POSTI A RISCHIO

La società di Ict alle prese con un piano di riduzione dei costi per 12 milioni di euro. La FABI in trattativa per salvare i lavoratori. Diego Severi: “Nostra priorità mantenere i livelli occupazionali, anche attraverso l’adozione del telelavoro e del part time”
T SYSTEM ITALIA, 150 POSTI A RISCHIO

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Centocinquanta posti a rischio alla T System Italia, la società di Information Technology controllata da Deutsche Telekom e fornitrice di servizi per grandi banche e società di telecomunicazioni.
L’azienda, un tempo di proprietà dell’ex Banca cattolica del Veneto, ha da pochi giorni avviato la procedura ex articolo 18 del Contratto collettivo nazionale di lavoro del credito per giungere a una riduzione di costi del personale, entro il 2012, di 12, 3 milioni di euro: cifra utile a ripianare il bilancio aziendale, da tre anni in perdita.
Per raggiungere l’obiettivo, la società sarebbe intenzionata a licenziare 150 lavoratori. Ma la FABI non ci sta.
“Il nostro fine, condiviso anche dagli altri sindacati impegnati nella trattativa,”, spiega Diego Severi, coordinatore FABI in T System Italia, “è di mantenere quanto più possibile i livelli occupazionali, proponendo anche l’adozione di misure temporanee come il part-time e il telelavoro, e soprattutto chiedendo all’azienda di ridurre le consulenze esterne, le auto aziendali e una serie di benefit ormai non più sostenibili”.
“Abbiamo messo in chiaro, poi”, aggiunge Severi, “che qualora non dovessimo raggiungere il pareggio del bilancio nemmeno con queste misure, non siamo assolutamente disposti a parlare di licenziamenti.
Se ci saranno uscite, dovranno avvenire su base volontaria e incentivata economicamente”, conclude Severi.
Il termine tecnico fissato per concludere la procedura è il 30 settembre e le delegazioni sindacali si stanno dando da fare per trovare con la controparte tutte le soluzioni migliori al fine di non pregiudicare i livelli occupazionali. La trattativa si annuncia particolarmente difficile anche perché la società non aderisce all’Abi, pur applicando ai propri dipendenti il contratto del credito, in quanto ex controllata della Banca Cattolica del Veneto.
La T System Italia versa in una situazione difficile da circa 3 anni, in particolare da quando ha ridotto le sue commesse, perdendo il suo principale cliente: banca Intesa.
Da quel momento in poi l’azienda ha avviato una politica di riduzione degli organici, chiudendo tra l’altro gli uffici di Napoli.
Ad oggi la società ha sedi a Roma, Vicenza e Milano e occupa circa 500 dipendenti.
Roma 06/09/2011
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