CARIM, SCATTA LA PROROGA DEL COMMISSARIAMENTO
Prorogata l’amministrazione straordinaria della Cassa di Risparmio di Rimini, commissariata da ottobre 2010. Taddia: “Grave che la notizia ci sia stata data a mezzo stampa. Subito incontro con i commissari per discutere del futuro della banca”
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Continua la fase di commissariamento per la Cassa di risparmio di Rimini, ormai in amministrazione straordinaria da ottobre del 2010.
La proroga, che durerà per un periodo massimo di un anno, è stata annunciata stamattina a mezzo stampa dai Commissari Piernicola Carollo e Riccardo Sora, senza che le organizzazioni sindacali ne fossero state preventivamente informate.
Una condotta duramente criticata dalla FABI di Rimini. “Stigmatizziamo il comportamento irriguardoso tenuto nei confronti dei dipendenti, costretti ad apprendere notizie così importanti dai giornali”, ha attaccato la FABI.
Intanto per martedì prossimo è stata convocata una riunione intersindacale, a cui prenderà parte anche il Coordinamento FABI in Carim, per chiedere un incontro urgente con i commissari e avere delucidazioni sullo stato di salute della banca, commissariata esattamente un anno fa per pesanti irregolarità gestionali.
“La banca ad oggi”, denuncia Giuseppe Taddia, coordinatore della FABI di Rimini “ha un’organizzazione ancora carente sotto molto punti di vista: sono stati nominati quattro direttori e la gestione dell’istituto continua ad essere confusa.
Vogliamo parlare al più presto con i commissari per avere rassicurazioni soprattutto sul futuro occupazionale dei lavoratori”.
Da quando l’istituto è stato commissariato ad oggi, i posti di lavoro sono stati comunque salvaguardati.
Proprio a febbraio la FABI ha siglato un accordo con i commissari per stabilizzare anticipatamente circa 80 apprendisti a fronte del pensionamento volontario e incentivato di 50 lavoratori.
Le assunzioni sono quasi concluse. L’ultima tranche di apprendisti sarà stabilizzata a dicembre.
Sul piano d’impresa e il nuovo assetto societario che dovrà darsi la banca, invece, i commissari non si sono ancora pronunciati.
“Per quanto ci riguarda”, sottolinea Taddia, “lo abbiamo già detto chiaramente: vogliamo che la banca continui ad essere controllata dalla Fondazione Cassa di risparmio di Rimini, in modo tale che rimanga un punto di riferimento per l’economia del territorio e le piccole medie imprese locali.
Infine, proprio per salvaguardare la territorialità dell’istituto, siamo pronti a lanciare un piano di azionariato popolare, che consenta ai dipendenti che lo riterranno opportuno di diventare azionisti dell’azienda investendo il proprio Tfr nell’acquisto delle azioni della banca”.
“Il progetto ha già riscosso diversi consensi tra i lavoratori”, rivela il Segretario coordinatore di FABI Rimini, “ma prima che sia concretizzabile, occorre che Bankitalia approvi il bilancio della Carim e che la Consob determini il valore delle azioni”.
Rimini 29/09/2011
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