Dopo la minaccia di mobilitazione e la dura presa di posizione delle Segreterie Nazionali, Unicredit rinvia l'esternalizzazione dello Shared Service center e la costituzione del Consorzione. Di Cristo: "Salvaguardare il contratto dei lavoratori"
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UNICREDIT: STOP ALLE ESTERNALIZZAZIONI

Dopo la minaccia di mobilitazione e la dura presa di posizione delle Segreterie Nazionali, Unicredit rinvia l’esternalizzazione dello Shared Service center e la costituzione del Consorzione. Di Cristo: “Salvaguardare il contratto dei lavoratori”
UNICREDIT: STOP ALLE ESTERNALIZZAZIONI

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Il Gruppo Unicredit rinvia l’esternalizzazione dello Shared Service center e la costituzione del Consorzione.
Dopo le numerose pressioni della FABI e degli altri sindacati- non ultima la proclamazione dello sciopero nazionale il prossimo 10 ottobre- esercitate sul management per fermare la cessione dei lavoratori, l’azienda ha sospeso il progetto, rinviando l’esternalizzazione dello Shared Service Center e del Consorzione al primo gennaio 2012.
Un passo indietro che consentirà alle organizzazioni sindacali di riprendere il dialogo con la banca per studiare soluzioni che salvaguardino il futuro occupazionale dei quasi 300 lavoratori coinvolti nella cessione dello Shared Service center e la loro appartenenza contrattuale all’area del credito.
Lo Shared Service Center sarebbe dovuto essere ceduto ad Helwet Packard, azienda specializzata in servizi informatici, entro il primo novembre.
La sospensione del progetto di esternalizzazione ha fatto sì che le organizzazioni sindacali revocassero lo sciopero nazionale annunciato il 10 ottobre, confermando per ò lo stato di agitazione già in atto e le assemblee programmate.
Ad aver avuto un peso determinante nel far retrocedere il Gruppo dal proprio intento è stata anche la posizione assunta dalle Segreterie nazionali della FABI e degli altri sindacati in occasione dell’ultimo incontro in Abi sul rinnovo del contratto.
I Segretari, a cominciare dal numero uno della FABI Lando Sileoni, hanno infatti, duramente criticato la politica delle esternalizzazioni avviata da certe aziende del credito, finalizzata soltanto a ridurre i costi di gestione senza apportare alcun reale beneficio ai lavoratori e all’azienda stessa.
“Nei prossimi giorni”, dichiara Angelo Di Cristo, coordinatore FABI in Unicredit, “riprenderemo il confronto con la controparte su tutti gli argomenti all’origine dello sciopero, comprese le tematiche riguardanti il bancone quali inquadramenti, organici, part time, pressioni commerciali e valuteremo nei fatti le disponibilità aziendali circa la positiva soluzione di problemi da noi sollevati”.
Milano 04/10/2011
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