Nell'incontro con i sindacati confermati i numeri di luglio: "il progetto Banca unica porterà ad altre 650 nuove uscite nel quadriennio". La FABI: "Il piano mette le toppe alla cattiva gestione del passato. E ancora una volta pagano i lavoratori"
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BANCO POPOLARE, RICOMINCIA IL CONFRONTO

Nell’incontro con i sindacati confermati i numeri di luglio: “il progetto Banca unica porterà ad altre 650 nuove uscite nel quadriennio”. La FABI: “Il piano mette le toppe alla cattiva gestione del passato. E ancora una volta pagano i lavoratori”
BANCO POPOLARE, RICOMINCIA IL CONFRONTO

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Comincia il confronto tra azienda e sindacati sul progetto Bancone del Banco Popolare.
Ieri sera c’è stato il primo incontro, a Lodi, tra delegazioni sindacali e il responsabile delle risorse umane, Roberto Speziotto.
L’azienda ha confermato i numeri di luglio: gli esuberi derivanti dal progetto “Banca unica” saranno 650 da aggiungersi ai 1.120 del piano industriale 2011-15.
Le uscite nel quadriennio saranno complessivamente 1.770 ed avverranno, come ribadito ieri dai vertici, su base volontaria e incentivata sia attraverso i pensionamenti, sia attraverso i prepensionamenti gestiti dal Fondo di Solidarietà.
L’entrata a regime del bancone, prevista per il 2012, porterà alla soppressione di circa 2mila posti di lavoro: 700 dipendenti provenienti dalle 5 banche fuse in banca unica saranno ricollocati sulla rete, mentre 1.300 rimpiazzeranno i colleghi usciti nei piani di pensionamento e pre-pensionamento.
Il management ha poi spiegato che non ci sono le condizioni economiche per confermare i lavoratori stagionali, mentre la conferma dei precari sarà oggetto si specifica trattativa con le organizzazioni sindacali.
Dura la critica del Coordinamento FABI in Banco Popolare al piano di riduzione del personale. “Questo piano tenta di mettere una toppa alla mala gestione del passato, che ha portato il Banco Popolare ad accusare un consistente calo di redditività, anche a causa dello scandalo Italeaese.
E a pagare per i vecchi errori del management sono ancora una volta i lavoratori”, denuncia il Coordinamento.
“Per quanto ci riguarda”, conclude la FABI del Banco Popolare, “abbiamo messo in chiaro che non accetteremo mai uscite obbligatorie e che ci batteremo per la conferma di tutti i precari. Particolare attenzione sarà posta anche all’argomento del contratto integrativo unico”.
La trattativa tra organizzazioni sindacali e vertici per gestire le ricadute occupazionali del piano industriale continuerà nei prossimi giorni.
Lodi 05/10/2011
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