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Stop alle pressioni commerciali in Unipol Banca. Recentemente azienda e organizzazioni sindacali, FABI in testa, hanno infatti siglato un protocollo etico per migliorare la qualità di vita lavorativa dei circa 2.400 dipendenti del Gruppo.
Il protocollo prevede una serie di tutele a favore dei lavoratori: assegnazione di budget commerciali “sostenibili”, coerenti con le previsioni di legge e contrattuali vigenti in materia; divieto di pubblicazione di graduatorie con tanto di nomi e cognomi dei lavoratori e con giudizi sulle loro performance di vendita; obbligo di stabilire criteri di valutazione dei risultati omogenei in tutto il gruppo.
L’azienda si impegna, infine, a non chiedere direttamente al dipendente il resoconto della propria attività, ma a ricavarlo dal database informatico, e a intervenire qualora le organizzazioni sindacali segnalino che un lavoratore è stato fatto oggetto di pressioni commerciali da parte del proprio superiore.
“L’accordo”, commenta Adriano Di Martino, coordinatore FABI in Unipol Banca, “è stato raggiunto dopo 4 mesi di serrate trattative. Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati ottenuti, in quanto quella delle sollecitazioni commerciali era un problema molto sentito dai dipendenti del nostro Gruppo.
Da adesso in poi vigileremo affinché l’azienda applichi il protocollo in tutti i suoi punti”.
Bologna 15/11/2011