Le due giornate di sciopero del 18 e del 25 novembre contro l'esternalizzazione del Cres hanno registrato il 70% circa delle adesioni del personale della rete. Ora la FABI e gli altri sindacati sono pronti a denunciare la banca per comportamento antisindacale
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DEUTSCHE BANK, LA GUERRA ARRIVA IN TRIBUNALE

Le due giornate di sciopero del 18 e del 25 novembre contro l’esternalizzazione del Cres hanno registrato il 70% circa delle adesioni del personale della rete. Ora la FABI e gli altri sindacati sono pronti a denunciare la banca per comportamento antisindacale
DEUTSCHE BANK, LA GUERRA ARRIVA IN TRIBUNALE
Continua la battaglia della FABI e degli altri sindacati contro l'esternalizzazione dell'unità Cres, che fa parte del Db Consorzio Scarl, la società attiva nella gestione immobili e servizi di spedizione di Deutsche bank Italia.
Dopo gli scioperi del 18 e del 25 novembre, la guerra si sposta nelle aule giudiziarie.
La FABI e gli altri sindacati del credito stanno valutando, infatti, un' azione legale contro Deutsche Bank per comportamento antisindacale, poiché la banca non ha comunicato in tempo debito al proprio Comitato aziendale europeo l'intenzione di vendere il ramo d'azienda.
Nonostante la ferma opposizione dei sindacati italiani, FABI in primis, Deutsche Bank Italia ha comunque avviato le procedure per cedere il Cres e i suoi 52 lavoratori, già dal primo dicembre, a Iss facility service srl del Gruppo danese Iss World, società specializzata nella logistica.
A destare preoccupazione è soprattutto il fatto che Iss facility service srl applica ai propri dipendenti un contratto diverso da quello del credito (Pulimento e Multiservizi, ndr).
Non meno allarmante, poi, è la situazione patrimoniale di Iss World, il gruppo di cui fa parte Iss facility service srl, che ha debiti stimati per circa 3,67 milioni di sterline.

Proprio per questo, il 18 e il 25 novembre i sindacati, FABI in testa, hanno indetto due scioperi nazionali: il primo ha coinvolto i dipendenti della Db Consorzio Scarl, il secondo tutti gli addetti del perimetro italiano del Gruppo Deutsche.

Molto elevate le percentuali di adesione: ha incrociato le braccia circa il 70% del personale della rete e il 50% di quello delle Direzioni generali.

Inoltre, il 25 novembre i sindacati hanno organizzato, in contemporanea allo sciopero, un presidio fisso di fronte alla sede di Deutsche Bank Italia, a Milano.

“Lo sciopero”, commentano Massimo Belfiore e Sergio Caldara, Coordinatori FABI in Deutsche Bank, “ha avuto una forte e significativa adesione in tutta Italia. è da oltre 10 anni che nel perimetro italiano del Gruppo non si verificava una partecipazione così massiccia a un’iniziativa di protesta.
I lavoratori sono, a ragione, spaventati dalla prospettiva di perdere la propria appartenenza all’area contrattuale del credito, con conseguente peggioramento dei loro livelli retributivi”.

“Se la Deutsche non rivedrà la sua posizione in questi ultimissimi giorni”, tuonano Belfiore e Caldara, ” le nostre strutture hanno già approntato le iniziative legali a supporto dei bancari del Cres della DB Consorzio coinvolti nella cessione di ramo d’azienda”.
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