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Acque agitate nel Gruppo Ubi. Il Coordinamento FABI ha chiesto un incontro urgente con i vertici per chiarire quali saranno le ricadute occupazionali di alcune operazioni che il Gruppo ha annunciato recentemente, ben cinque mesi dopo aver presentato il piano industriale 2011-15, che già prevedeva mille esuberi.
Le operazioni in questione sono: l’incorporazione di Banca 24/7 in Ubi Banca e il trasferimento delle attività relative alla cessione del quinto a Prestitalia, previste nel secondo trimestre 2012 e che coinvolgeranno circa 250 lavoratori; l’incorporazione di Banca San Giorgio e dei suoi 400 dipendenti in Bre a luglio 2012, l’incorporazione di Centrobanca in Ubi banca a fine 2012, inizio 2013, con una dotazione di circa 300 bancari; la creazione di una “large corporate investment banking”, divisione addetta alla gestione della clientela corporate di grandi dimensioni, progetto del quale ancora non si conoscono la tempistica e il numero di lavoratori coinvolti.
In totale queste operazioni, decise al di fuori dell’ambito dell’ultimo piano industriale, avranno ricadute su circa mille dipendenti.
“Perché dopo 5 mesi dalla sua presentazioni il piano industriale è stato stravolto?”, attacca Paolo Citterio, Coordinatore FABI in Ubi, “Colpa di una palese miopia della programmazione oppure le recenti visite di Bankitalia hanno lasciato il segno? Comunque stiano le cose, mai permetteremo che ai già pesanti esuberi previsti dall’ultimo piano industriale, se ne aggiungano di nuovi”.
Il prossimo incontro tra organizzazioni sindacali e vertici aziendali è stato fissato martedì.
Bergamo 07/12/2011