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Ancora brutte notizie sul fronte dell’occupazione giovanile. Secondo l’ultima rilevazione dell’Istat, a novembre il tasso di disoccupazione dei giovani con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni è salito al 30,1%. Il picco più alto toccato dal 2004.
“Alla luce di questi dati, che definire allarmanti è un eufemismo,”, ha commentato oggi Mattia Pari, coordinatore nazionale dei Giovani della FABI, “Quello che pretendiamo è che alle parole delle istituzioni seguano fatti concreti. Per il momento, la notizia certa è che per effetto del prolungamento dell’età pensionabile, voluto dalla nuova riforma pensionistica, il mercato del lavoro subirà ancora una stagnazione”.
“Inoltre”, ha aggiunto Pari, “la condizione lavorativa dei giovani con più di 24 anni, non contemplata dalla rilevazione, non appare certo più rassicurante, visto l’aumento abnorme dei contratti di lavoro precario registrato dal 2007 ad oggi”.
Quanto all’emergenza occupazione giovanile, “La FABI”, ha sottolineato Pari, “come sindacato più rappresentativo del settore del credito, continuerà sicuramente a fare la propria parte”.
“Già nel corso delle trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, abbiamo chiesto con forza un fondo finanziato dalle banche e dai banchieri per creare nuova e stabile occupazione. Questa richiesta è la dimostrazione che abbiamo piena consapevolezza della situazione in cui versano i giovani nel nostro Paese e che vogliamo affrontarla con urgenza. Ci auguriamo che anche le banche manifestino la stessa sensibilità rispetto al problema”.
Roma 06/01/2012