Il Coordinatore di FABI Giovani ribatte al Capo del Governo: "giovani fin troppo abituati all'instabilità. Da riforma del lavoro ci aspettiamo un cambio di marcia". "Nel settore abbiamo dato una risposta alla precarietà con nuovo Fondo per l'occupazione"
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CARO MONTI, LA VERA NOIA ? FARE IL PRECARIO A VITA

Il Coordinatore di FABI Giovani ribatte al Capo del Governo: “giovani fin troppo abituati all’instabilità. Da riforma del lavoro ci aspettiamo un cambio di marcia”. “Nel settore abbiamo dato una risposta alla precarietà con nuovo Fondo per l’occupazione”
CARO MONTI, LA VERA NOIA ? FARE IL PRECARIO A VITA

iv>”Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio sono a dir poco preoccupanti. Con il progressivo aumento del precariato dal 2007 ad oggi, il problema è proprio che i giovani sono fin troppo abituati a contratti senza futuro e quello che si aspettano da una riforma del mercato del lavoro è esattamente il contrario”.

Così il Coordinatore Giovani della FABI, Mattia Pari, risponde al Capo del Governo Mario Monti, che ieri nel corso di una trasmissione televisiva ha definito il posto fisso “monotono”, esortando le nuove generazioni ad abituarsi all’idea di non avere più un impiego stabile a vita.
Oltre ad auspicare che la nuova riforma del mercato del lavoro ponga un freno all’abuso delle forme di lavoro precario, Pari ha fatto il punto della situazione sul settore del credito, “dove con la recente ipotesi d’accordo sul contratto di lavoro di categoria è stato istituito il nuovo Fondo per l’occupazione giovanile, “attraverso il quale”, ha sottolineato il Coordinatore dei Giovani della FABI, “stiamo cercando di dare un risposta ai molti che sono alla ricerca di un posto di lavoro stabile, stiamo tentando di dare un futuro alla categoria e, per la nostra piccola parte, al Paese”.
Il Fondo consentirà nei prossimi tre anni, infatti, 16.500 nuove assunzioni a tempo indeterminato nelle banche italiane.
“Ovviamente”, prosegue Pari, “come troppo spesso avviene, stiamo facendo tutto questo nell’assordante silenzio delle Istituzioni, ed è incredibile che i lavoratori e le imprese siano costretti a trovare soluzioni su questioni che dovrebbero essere di interesse pubblico. Quando per ò, oltre che colmare in autonomia questo vuoto, dobbiamo anche sentire dichiarazioni che denotano una preoccupante distanza dalle necessità e dalle reali esigenze dei giovani la situazione diventa veramente insostenibile. Senza stabilità di impiego diventa difficile affrontare il futuro, programmare la vita e creare una famiglia, continuare quindi ad alimentare l’elemento cardine del nostro Stato. La verità è che privarci del posto fisso significa toglierci la possibilità di fare sogni comuni”.
“Infine”, conclude il Coordinatore di FABI Giovani, “voglio sottolineare che il cambiare e accettare sfide nuove, come consigliato dal Prof. Monti, deve essere una libera scelta individuale che, per chi ha la fortuna di avere un contratto a tempo indeterminato e le legittime tutele dall’art.18 dello Statuto dei Lavoratori, è un’opportunità che già esiste. La vera sfida è quella di estendere questa possibilità anche ai tanti precari che non hanno scelta e vedono il loro futuro tristemente soggetto alla discrezionalità di altri”.
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