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Bufera legale sul Fondo sanitario del Gruppo Intesa Sanpaolo. Il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso presentato da alcuni pensionati e ha sospeso l’esecuzione della delibera di confluenza della Cassa sanitaria Intesa e del relativo patrimonio di 29 milioni nel nuovo Fondo.
Motivo? La confluenza sarebbe stata autorizzata senza la “necessaria e preventiva delibera d’assemblea di Cassa Intesa”.
Il Fondo sanitario più grande d’Europa, con i suoi 100mila iscritti e 200mila beneficiari, il cui capitale complessivo ammonta attualmente a 60 milioni di euro rischia dunque di perdere importanti risorse, per un totale di 29 milioni di euro.
Per ricostruire il patrimonio mancante, Intesa Sanpaolo intenderebbe chiedere ad attivi e pensionati ex aderenti alla Cassa Intesa un nuovo contributo dello 0,5%, oltre alla quota versata al Fondo, che si aggira attorno all’1% mensile.
Intanto per ò Cassa Intesa ha presentato un ricorso d’urgenza contro la sospensione della delibera e il 9 febbraio il Tribunale di Milano dovrebbe pronunciarsi a riguardo.
Se i giudici daranno ragione a Cassa Intesa, per quest’ultima, come già previsto negli accordi sindacali, sarà confermato l’assorbimento nel Fondo sanitario unico. In caso contrario, dovranno essere rifatte le procedure per autorizzare la confluenza.
Il coordinamento FABI di Intesa Sanpaolo ha già lanciato un appello ai pensionati che hanno presentato ricorso.
“Serve una decisa assunzione di responsabilità dei ricorrenti nel ritirare la causa per evitare eventi dirompenti per il Fondo e un nuovo aggravio economico a dipendenti e pensionati”, ha dichiarato il Coordinamento FABI a Plus 24.
Il Fondo sanitario unico, entrato a regime a gennaio dell’anno scorso e nato dalla confluenza delle varie casse sanitarie del Gruppo Intesa, si conferma il più grande esperimento di welfare aziendale in Europa per dotazione di capitale e numero di iscritti.
“Nel suo primo anno di vita”, commenta Giuseppe Milazzo, coordinatore FABI In Intesa Sanpaolo, “questo strumento ha dimostrato di funzionare bene”.
“Auspichiamo che prevalga il buonsenso e che non si decida di togliere importanti mezzi economici al Fondo, la cui solidità patrimoniale rappresenta una garanzia per tutti i lavoratori iscritti, i quali a fronte di un modesto contributo ricevono una copertura sanitaria a costi assolutamente competitivi.
Un elemento da non sottovalutare in questo contesto economico, che vede la Sanità pubblica sempre più colpita da tagli e da difficoltà di bilancio”.
Milano 06/02/2012
Leggi l’articolo di Plus 24
PLUS 24- 4 2 2012
La causa dei pensionati riottosi blocca il Fondo sanitario di Intesa Sanpaolo
Scoppia la querelle legale sul nuovo Fondo sanitario integrativo del gruppo Intesa Sanpaolo, varato il 2 ottobre 2010 e a regime il più grande in Italia e tra i maggiori in Europa, con 100mila iscritti e oltre 200mila beneficiari. Il 25 gennaio sindacati e manager hanno fatto il punto: la soddisfazione per il buon livello qualitativo di gestione e l’apprezzamento per le prestazioni sono unanimi. Ma la Fabi segnala che la situazione è per ò sospesa al pronunciamento del Tribunale di Milano il quale, su richiesta di alcuni pensionati, contrari al nuovo Fondo, ha sospeso l’esecuzione della delibera di confluenza della Cassa sanitaria Intesa e del relativo patrimonio di 29 milioni nel nuovo Fondo. Che, come da delibera del consiglio Cassa Intesa del 18 ottobre 2010, sarebbe avvenuto «senza preventiva necessaria delibera dell’assemblea». Per ricostruire il patrimonio mancante, Intesa Sanpaolo intende chiedere ad attivi e pensionati ex aderenti alla Cassa Intesa un nuovo contributo dello 0,5%, oltre alla quota versata al Fondo. «Serve una decisa assunzione di responsabilità dei ricorrenti nel ritirare la causa per evitare eventi dirompenti per il Fondo e un nuovo aggravio economico a dipendenti e pensionati», scrive la Fabi. Nela prossima udienza, giovedì 9 febbraio, il Tribunale di Milano valuterà il ricorso, della Cassa sanitaria Intesa contro la sospensione della delibera.